Arianna Bridi a Fanpage.it, la donna che ha battuto gli uomini: “Capri-Napoli, solo dopo ho capito”
Arianna Bridi lo scorso 6 settembre ha compiuto un'impresa straordinaria che va anche oltre lo sport. La nuotatrice italiana nella storica gara di fondo Capri-Napoli è stata la più veloce in assoluto battendo anche i nuotatori impegnati nella gara maschile e stabilendo il nuovo record assoluto della manifestazione, nuotando in 6h04’26”7. In un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Fanpage.it la 24enne atleta di Trento che fa parte del Centro Sportivo dell’Esercito ha raccontato da dove nasce e come si arriva a compiere un'impresa del genere il tutto con una disarmante semplicità e il sorriso stampato sempre sulle labbra.
Dai deludenti esordi in piscina alla scoperta del nuoto in acque libere fino all'impresa compiuta nella cosiddetta "Maratona del Golfo" passando per tante gioie (nel suo palmares due bronzi Mondiali e nel 2018 a Glasgow si è laureata campionessa europea della 25 km di fondo) e alcune delusioni (come la mancata qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo) Arianna Bridi racconta il percorso che l'ha portata fino a quell'incredibile impresa di cui lei non si è resa conto nemmeno dopo aver tagliato il traguardo: "A fine gara ero contentissima ma per me era una cosa normale. Era una gara con un ottimo risultato ma tutto ciò che è successo dopo non me lo aspettavo. Non mi aspettavo così tanta risonanza".
La nuotatrice trentina dunque non ha immediatamente realizzato la portata della sua impresa e quanto ciò che ha fatto in quei 25 km a nuoto tra Napoli e Capri andasse oltre lo sport: "Inizialmente non me ne ero accorta, poi pian piano sentendo sempre più il calore della gente attorno a me che continuava a sottolinearmi l'importanza di ciò che avevo fatto ho iniziato a realizzare". Ma qual è il segreto che l'ha spinta ad andare oltre i limiti e realizzare qualcosa che resterà per sempre nella storia? La risposta la dà la stessa Arianna Bridi: "Da ogni brutta esperienza (il riferimento è alla mancata qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo, ndr) si può sempre ricavare qualcosa di buono. Ho capito che nuotavo con la paura di perdere anziché con la voglia di vincere. Quando ho capito ciò ho fatto un salto di qualità sia nello sport che in generale nella vita".