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Anita Alvarez racconta cosa le è successo a Budapest: “È diventato tutto nero all’improvviso”

La sincronetta americana, svenuta in acqua e salvata dall’allenatrice, ha descritto con una lucidità da brividi gli attimi che hanno preceduto il malore: “Ero contenta per aver fatto una grande prestazione, poi ho sentito le dita che s’intorpidivano. E affondavo”. La Fina non le ha concesso il visto per tornare in vasca ai Mondiali.
A cura di Maurizio De Santis
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Anita Alavrez viene tratta in salvo dalla sua allenatrice, Andrea Fuentes, dopo essere svenuta in acqua.
Anita Alavrez viene tratta in salvo dalla sua allenatrice, Andrea Fuentes, dopo essere svenuta in acqua.

La Federazione aveva posto il veto, nella telefonata fatta ai vertici della nazionale americana aveva caldeggiato l'esclusione di Anita Alvarez per motivi di sicurezza e a tutela della nuotatrice stessa. Il messaggio era stato molto chiaro: non può andare in vasca ai Mondiali per la finale a squadre di nuoto artistico.

Lei avrebbe voluto esserci, in una storia condivisa su Instagram aveva ringraziato tutti per i messaggi ricevuti e si era detta pronta a gareggiare. Ma ha fatto un passo indietro. Nonostante il giorno di riposo e i parametri medici regolari, d'accordo con lo staff della selezione statunitense ha capito che la decisione più saggia era ritirarsi, non sfidare la buona sorte.

Il malore improvviso che l'ha mandata a fondo dopo essere svenuta in acqua è un incidente che la Fina non intendeva trascurare. La sincronetta Usa adesso sta bene, a salvarle la vita è stata la sua allenatrice, ancora scossa dall'immagine della nuotatrice che cola a picco, priva di sensi.

Il momento in cui il coach tende il braccio e raggiunge la sincronetta: il suo corpo si adagia sul fondo della piscina dopo aver fluttuato nell'acqua.
Il momento in cui il coach tende il braccio e raggiunge la sincronetta: il suo corpo si adagia sul fondo della piscina dopo aver fluttuato nell'acqua.

Il battito del cuore non s'è mai fermato ma è rimasta due minuti senza respirare. Ce l'ha fatta perché un angelo custode ha spinto il suo coach a tuffarsi. Quando ha visto il corpo della 25enne fluttuare in vasca come una foglia che si stacca da un ramo, Andrea Fuentes non ci ha pensato due volte pur di recuperarla ed evitare la tragedia.

I bagnini non l'hanno fatto, non potevano… il protocollo – che sarà modificato – lo impediva. Attendevano un cenno dagli arbitri e nemmeno avevano realizzato che proprio sotto i loro occhi stava per consumarsi una tragedia.

"Sono stati i due minuti più brutti, è andata a sbattere contro i suoi limiti", afferma con un filo di voce l'allenatrice. Negli occhi ha ancora quella scena terribile, la rivive in apnea. Le manca il fiato poi tira un sospiro di sollievo anche di fronte a quelle immagini belle (per lieto fine) e agghiaccianti (per la drammaticità del momento).

Andrea Fuentes abbraccia Anita Alvarez: la 25enne nuotatrice americana è svenuta, l'intervento dell'allenatrice le ha salvato la vita.
Andrea Fuentes abbraccia Anita Alvarez: la 25enne nuotatrice americana è svenuta, l'intervento dell'allenatrice le ha salvato la vita.

Fuentes è seduta accanto ad Anita che nell'intervista ad AFP News Agency ha raccontato qual è stata la sua reazione dinanzi alla sequenza di scatti e fotogrammi che valgono più di mille di parole per la loro potenza espressiva.

Alvarez si dice "scioccata" nel rivedersi in quelle condizioni: "Non mi aspettavo che il mio salvataggio fosse pubblicato… a vedermi laggiù, in acqua, così tranquilla in apparenza… a vedere Andrea che mi raggiunge e tende il braccio verso di me per portarmi a galla come un super eroe… credo che, nonostante tutto, siano immagini belle".

Ma è a NBC Nightly News che descrive come si è sentita in vasca in quegli attimi prima che gli occhi si chiudessero e intorno a lei ci fossero buio e il silenzio "assordante" al di sotto della superficie. "Ricordo che dentro di me ero contenta per aver fatto una grande prestazione. Ricordo di aver dato tutto fino alla fine dell'esibizione".

Poi è accaduto qualcosa di terribile e straordinario al tempo stesso. Un miracolo. "Avevo iniziato a sentire un leggero intorpidimento alle dita – ha aggiunto Alvarez -. Dicevo a me stessa: non mi sento molto bene e poi ricordo che è diventato tutto nero all'improvviso e la sensazione di andare a fondo. È successo tutto così velocemente".

La sincronetta americana porta a termine l'esibizione con grande determinazione. Poco dopo, per sua stessa ammissione, sentirà le dita intorpidirsi fino a svenire.
La sincronetta americana porta a termine l'esibizione con grande determinazione. Poco dopo, per sua stessa ammissione, sentirà le dita intorpidirsi fino a svenire.

La lucidità delle parole smorza il fiato, è scesa all'inferno e s'è risvegliata in paradiso. Non è la prima volta che le è capitata una cosa del genere: "Le è successo una volta l'anno scorso al Torneo di qualificazione olimpica quando gareggiava nel suo duetto", ha detto Alyssa Jacobs, portavoce della squadra statunitense. I

l capo dei servizi medici della Coppa del Mondo, Bela Merkely, ai media ungheresi ha rincarato la dose: "Alcuni atleti tollerano bene la quantità di ossigeno e anidride carbonica ma c’è chi è più sensibile – ha riportato As -. Alvarez è una di loro. Forse questo sport non fa per lei". È andata com'è andata, la fortuna è ritrovarsi ancora.

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