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Adesso Federica Pellegrini deve insegnarci come fare sport ad alti livelli per lungo tempo

Federica Pellegrini compie 33 anni e pochi giorni fa è scesa in acqua per l’ultima volta alle Olimpiadi. A Napoli, tra fine agosto e inizio settembre, le ultime gare prima del ritiro: la speranza è che la Divina possa insegnare alle nuove generazioni come fare sport ad alti livelli per tanti anni perché lo sport italiano ha ancora bisogno di lei.
A cura di Vito Lamorte
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Quella di Tokyo è stata l'ultima Olimpiade di Federica Pellegrini. La nuotatrice italiana più forte di tutti i tempi ha chiuso la sua parentesi con la manifestazione dei cinque cerchi piazzandosi al quarto posto nella 4×100 misti insieme a Margherita Panziera, Elena Di Liddo e Arianna Castiglioni e poche ore fa è diventata membro del CIO, dopo l’elezione nella Commissione atleti del Comitato Olimpico. Oggi 5 agosto la Pellegrini compie 33 anni e alla fine di agosto scenderà in acqua all'International Swimming league di Napoli, per quella che dovrebbe essere la sua ultima gara prima del suo ritiro. La verità è che chi ha visto nascere e ha seguito tutto il percorso dell’atleta veneta non sarà mai pronto per questa momento, ma non si è mai pronti a situazioni del genere: sembra strano ma dalla metà di settembre è molto probabile che non vedremo più la Pellegrini in costume e occhialini scendere in acqua e affrontare le sue avversarie con la stessa intraprendenza e la stessa volontà di sempre. Per lei inizierà una ‘seconda vita', che le auguriamo ricca di successi e di soddisfazioni così com’è stata la prima.

La sua carriera sportiva la possiamo dividere in due fasi, con un primo periodo che è stato una continuo salire, verso vette sempre più alte senza paura. Obiettivi sempre più difficili e importanti ma nessuno sembrava in grado di essere all’altezza di questa ragazza. Dal 2009 è iniziata una seconda fase della della carriera della Pellegrini e intorno alla sua figura si è creato un dibattito, per certi versi anche surreale. Ma si sa, quando si sale la critica è con te mentre nelle difficoltà c’è subito chi è pronto a defilarsi.

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Le critiche nei suoi confronti non furono docili e in tanti erano convinti che nella sua carriera non vi fosse spazio per le sconfitte, per dei momenti di minor successo e per delle situazioni diverse rispetto quello che che aveva fatto vedere in precedenza: un tema che si ricollega a ciò che è accaduto in questi giorni anche con Simone Biles e Naomi Osaka, con le aspettative e la pressione che possono diventare soffocanti per per le giovani atlete o comunque per chi fa sport ad altissimo livello. Per troppo tempo questa ragazza ha dovuto subire delle delle vere e proprie offensive riguarda la sua vita privata e tutto ciò che non concerneva l'aspetto puramente sportivo. Un vero e proprio strazio, di cui lei ha parlato prima di Tokyo in questi termini: “Quando i tuoi genitori leggono il titolo: La Mangiauomini… vaglielo a spiegare come funzionano certe dinamiche. All’inizio non è stato semplice né per me né per loro. Ma ho la fortuna di avere una famiglia intelligente che ha capito. Anche perché, a volerla proprio dire tutta, ho avuto poche storie, ma lunghe e importanti”.

Dopo l'olimpiadi di Rio sembrava pronta a mollare ma qualche giorno dopo la delusione per il quarto posto nei 200 Federica confermò la propria determinazione e di puntare dritta a Tokyo 2020. Nel 2017 è arrivato un oro ai mondiali di Budapest così come nel 2019 a Guangzhou, poi c’è stata la pandemia, il Covid-19 e il rinvio di un anno dei Giochi. Non ci sono abbastanza parole per giudicare la carriera di questa enorme atleta ma qualcuno nelle ultime settimane ha pensato bene di criticare le sue prestazioni alle Olimpiadi nipponiche: parole che fanno pensare quanto ci sia bisogno di lavorare sulla cultura sportiva del nostro paese (lo stesso è accaduto anche con un monumento come Aldo Montano e dopo la prima prova di Ganna, ma vabbè). Insieme a questo tema ci si è soffermati in maniera quasi ossessiva sulla relazione con l’allenatore Matteo Giunta, che lei stessa ha rivelato dopo la quinta e ultima finale olimpica (chiusa al settimo posto): è subito ripartito un grandissimo dibattito intorno alla vita privata della 33enne e poco importava se le quelle bracciate di Tokyo erano le ultime alle Olimpiadi della nuotatrice più forte di sempre.

A Federica Pellegrini auguriamo ogni tipo di bene ma più che informazioni sulla sua vita privata ci piacerebbe chiedere se è nelle sue intenzioni mettere a disposizione del nuoto e dello sport italiano le sue conoscenze, magari diventando istruttrice o ricoprendo qualche incarico a livello istituzionale nel CONI o della Federnuoto: per chi volesse intraprendere questo percorso avere come punto di riferimento la Divina a bordo vasca o come dirigente, e non solo sul poster in camera, sarebbe qualcosa di sensazionale.

Sarà bellissimo vederla in acqua alle gare di Napoli dopo quelle del Tokyo Aquatics Centre e in tanti guarderanno questo appuntamento con la stessa passione con cui hanno atteso le gare di Federica Pellegrini in questi anni. Al termine dell'International Swimming League sarà il momento degli applausi, gli stessi che tantissimi le hanno tributato dopo le vittorie più importanti, perché è soltanto così si può salutare la carriera di una delle atlete più straordinarie dello sport italiano. La speranza è che dopo il ritiro Federica Pellegrini possa insegnare alle nuove generazioni come fare sport ad alti livelli per tanti anni: può e deve prendersi tutto il tempo che vuole dopo una carriera del genere ma è giusto che la Divina sappia che lo sport italiano ha ancora bisogno di lei. Si goda questo momento e il suo compleanno, per il resto si vedrà. Ad Maiora.

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