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Zarco non affonda su Bagnaia a Buriram, ha rispettato gli ordini della Ducati: “Con lui non rischio”

Dopo aver evitato di attaccare Bagnaia nel finale del GP della Thailandia della MotoGP 2022, il pilota del Team Pramac Johann Zarco ha rivelato che da Ducati sono arrivati ordini di scuderia a riguardo già dalla gara di Misano: “Potevo rischiare con Marc, ma non potevo correre lo stesso rischio con Pecco”.
A cura di Michele Mazzeo
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Il terzo posto conquistato da Pecco Bagnaia nel GP della Thailandia, contestualmente al naufragio di Fabio Quartararo finito addirittura fuori dalla zona punti, ha di fatto azzerato il gap in classifica tra i due piloti (due ora le lunghezze di vantaggio del francese della Yamaha) con una lotta iridata che dunque si deciderà negli ultimi tre gran premi di questo Mondiale della MotoGP  2022. Come si è visto durante la gara bagnata di Buriram però il centauro italiano ha un vantaggio rispetto al transalpino: l'aiuto da parte degli altri piloti motorizzati Ducati.

Nella corsa thailandese infatti è stato Johann Zarco, alfiere del Team Pramac (squadra satellite della casa di Borgo Panigale), a dare una mano al piemontese nel finale di gara. Sfruttando un assetto da asciutto infatti il francese nell'ultima parte della corsa, con la pista che è andata via via asciugandosi, era il pilota più veloce in pista mentre Bagnaia stava soffrendo nella difesa della sua terza posizione su uno scatenato Marc Marquez. A quel punto Zarco ha spinto al massimo la sua Desmosedici per sopravanzare l'otto volte campione del mondo e far così respirare il torinese.

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Il centauro della Pramac sembrava avere il passo per superare anche Bagnaia e andarsi a prendere quel terzo posto che lo avrebbe fatto salire sul podio insieme al vincitore Miguel Oliveira e all'altro alfiere del team ufficiale della Ducati Jack Miller che hanno fatto gara a sé sfruttando la loro abilità in queste condizioni di pista. Ma, senza prendersi alcun rischio, Zarco ha scortato fino al traguardo Bagnaia che ha potuto così portare a casa un importantissimo bottino di punti e portarsi a sole due lunghezze da un Quartararo reduce da una giornata disastrosa.

Al termine della gara gli uomini della Ducati capeggiati dal direttore generale Luigi Dall'Igna si sono immediatamente catapultati nel box Pramac per ringraziare tutti per il "gran lavoro" (così lo ha definito a caldo il dg della squadra corse della casa di Borgo Panigale) di Zarco confermando di fatto il trattamento di favore nei confronti di Bagnaia avuto dal francese. A certificare l'esistenza di veri e propri ordini di squadra per aiutare il piemontese nella lotta iridata con Quartararo ci ha pensato poi lo stesso Zarco che dopo la gara thailandese ha ammesso che dopo il GP di Misano tutti i piloti motorizzati Ducati hanno avuto indicazioni riguardo a non ingaggiare duelli con Bagnaia a meno che non sia in ballo la vittoria della gara stessa (spiegando quindi anche perché Miller non è stato fermato per cedere la posizione al compagno di squadra):

"Da Misano abbiamo delle indicazioni per la gara, difficili da applicare quando non siamo in lotta con Pecco. Ma oggi è stato così: quando ci si gioca la vittoria la Ducati non blocca nessun pilota, ma se il duello sarebbe per posizioni diverse allora sì, diamo il vantaggio a Pecco. È chiaro. A quel punto potevo essere incisivo su Marc e meno incisivo su Pecco – ha infatti detto Zarco a Canal+ dopo la gara di Buriram –. Se avessi preso Pecco due giri prima, avrei potuto anche superarlo e provare raggiungere Jack (Miller, ndr) e Miguel (Oliveira, ndr). Ma mancavano solo tre giri alla bandiera a scacchi quindi potevo rischiare con Marc, ma non volevo correre lo stesso rischio con Pecco" ha quindi chiosato il francese del Team Pramac certificando di fatto un trattamento di riguardo nei confronti di Bagnaia che nelle ultime tre gare della stagione potrà dunque contare anche su questa arma (sono altri sette i piloti motorizzati Ducati) per provare a recuperare quei due punti che lo separano attualmente in classifica da Quartararo e conquistare quello che sarebbe il suo primo titolo iridato nella MotoGP.

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