Zanardi fa nuovi passi avanti: concluso un mese di cure per riattivare zone del cervello
Alex Zanardi continua a lottare con tutte le proprie forze per recuperare dal terribile incidente in handbike del 19 giugno 2020 che lo aveva ridotto in fin di vita. Nonostante ormai la forza di volontà dell'ex pilota di Formula 1 sia cosa nota a tutti, il modo con cui sta affrontando il percorso di recupero da questo secondo gravissimo incidente occorsogli (dopo il primo, durante una gara automobilistica, si era visto amputare entrambe le gambe) continua a sorprendere come rivelato dagli stessi medici che nell'ultimo mese lo hanno seguito da vicino.
Per tutto il mese di gennaio infatti il 55enne bolognese si è recato ogni giorno nel Centro Iperbarico di Ravenna dove è stato sottoposto a terapie speciali volte alla riabilitazione fisica ma anche alla riattivazione di alcune zone del cervello atrofizzatesi a causa del terribile incidente di cui è stato vittima. Ogni giorno, seguito da una equipe di specialisti, Zanardi ha infatti svolto sedute di fisioterapia all'interno della camera iperbarica dove una miscela di ossigeno ed elio stimolava il suo cervello mentre svolgeva gli esercizi a cui si aggiungeva poi la neurostimolazione a modulazione di frequenza e le flebo per favorire la bioregolazione dei sistemi. Terapie che impegnavano il campione paralimpico tra le quattro e le cinque ore al giorno.
Nonostante l'impegnativo programma che ha dovuto seguire per un intero mese, Zanardi non si è mai sottratto e anzi come rivelato dal direttore sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna, il dottor Pasquale Longobardi, al Corriere Romagna "si è presentato con una grande voglia di lavorare". Ma è questo l'unico modo per ottenere risultati e Alex lo sa bene. Risultati che, come rivelato dallo stesso direttore del centro alla testata romagnola, dopo un mese di duro lavoro si sono fatti vedere.
Passi in avanti dunque nel percorso di recupero dell'ex pilota di Formula 1 che però non è ancora terminato. Adesso infatti il bolognese è rientrato a casa, a Noventa Padovana, per stare insieme alla sua famiglia (la moglie Daniela e il figlio Nicolò che non lo hanno mai lasciato solo da quando è cominciato questo lungo calvario), ma poi dovrà tornare nuovamente nel Centro Iperbarico di Ravenna per sottoporsi ad un secondo, più breve, ciclo di terapie speciali. E siamo certi che lo farà con la stessa identica forza di volontà che lo contraddistingue da sempre.