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Guerra in Ucraina

Vettel sconvolto dalla guerra in Ucraina: “Morti innocenti per idee folli. Non correrò in Russia”

Il pilota tedesco della Aston Martin, Vettel, si espone su quanto sta accadendo in Ucraina per l’invasione della Russia. La F1 non ha fatto commenti sulla tappa del Mondiale a Sochi (settembre) ma l’ex ferrarista non ha dubbi sulla scelta da fare.
A cura di Maurizio De Santis
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Sebastian Vettel prende una posizione ufficiale e si dice pronto a decisioni clamorose.
Sebastian Vettel prende una posizione ufficiale e si dice pronto a decisioni clamorose.
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La Formula 1 non ha ancora preso una posizione ufficiale sul conflitto scatenato dalla Russia contro l'Ucraina. Per adesso "sta osservando da vicino" l'evoluzione degli eventi. Sul calendario del prossimo Mondiale che scatterà in Bahrain (18/20 marzo) l'appuntamento di Sochi è a fine settembre: resterà ancora oppure verrà cancellato e sostituito con un altro Paese? Difficile dirlo, non arrivano (ancora) segnali in tal senso anche perché dal 2023 il Circus ha addirittura già messo in programma la tappa di San Pietroburgo. E se i vertici dei motori hanno scelto per ora la strada dell'attesa, dal mondo dei piloti c'è chi ha deciso di rompere il silenzio.

Lo fa Sebastian Vettel esprimendosi in maniera molto chiara: "Non parteciperò al Gran Premio in Russia, sono sconvolto". Non può e non vuole per coscienza. Lo dice anche da esponente della Grand Prix Drivers Association, una sorta di sindacato dei piloti, specificando però di non potersi pronunciare al riguardo: "Il tema non è stato ancora al centro della discussione", dice ma l'ex ferrarista non si tira indietro e tiene fede alla sua opinione. "È una mia idea – ha spiegato, come riporta racefans.net, ribandendo le sue sensazioni -. Quando mi sono svegliato e ho appreso la notizia di cosa stava accadendo sono rimasto sconvolto. È orribile quello che sta succedendo".

Il pilota tedesco ha espresso tutta la propria perplessità sulla tappa del Mondiale di F1 a Sochi, in Russia.
Il pilota tedesco ha espresso tutta la propria perplessità sulla tappa del Mondiale di F1 a Sochi, in Russia.

Di getto, senza pensarci troppo, il pilota della Aston Martin si lascia sfuggire: "Per quanto mi riguarda, credo non si debba andare a correre in Russia e non andrò. Mi dispiace per le persone innocenti che stanno perdendo la vita a causa di una leadership folle. Noi piloti parleremo di questa cosa ma la mia decisione è già presa". Le parole del tedesco trovano eco nella posizione espressa anche dal campione del mondo, Max Verstappen. "Quando un Paese è in guerra non è giusto andare a gareggiare lì, questo è certo. Questo, però, è solo un mio pensiero".

Attesa per capire (e valutare) quale sarà la piega presa dalla crisi internazionale deflagrata nella notte tra il 23 e il 24 febbraio. La Formula 1 non va oltre questa posizione e in un comunicato precisa che "non ha ulteriori commenti sulla gara in programma per settembre". Le frasi di Fernando Alonso spiegano bene come il fronte dei piloti sia abbastanza variegato: "Se correre o meno lo deciderà la Formula 1, noi non abbiamo il potere farlo".

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