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Vettel in mutande e Hamilton ricoperto di gioielli: è la protesta dei piloti contro la Formula 1

L’incidente di Grosjean nel 2020 ha spinto la FIA a riconsiderare con maggiore severità i requisiti sull’abbigliamento di sicurezza indossato dai piloti. Il direttore di gara, Niels Wittich, ha spiegato perché.
A cura di Maurizio De Santis
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La singolare protesta di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton contro le ultime novità del regolamento che elenca una serie di requisiti sull'abbigliamento di sicurezza dei piloti e sarà in vigore a partire dal Gp di Miami.
La singolare protesta di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton contro le ultime novità del regolamento che elenca una serie di requisiti sull'abbigliamento di sicurezza dei piloti e sarà in vigore a partire dal Gp di Miami.

La stretta della FIA sull'abbigliamento dei piloti è motivata dalla necessità di garantire una maggiore sicurezza per i piloti. La Federazione ha imposto il divieto di gareggiare indossando capi sintetici (sono ammessi solo quelli ignifughi oppure espressamente previsti da "comprovate ragioni mediche"), orecchini, collanine, bracciali, qualsiasi altro tipo di accessorio metallico, orologi o anche il piercing. Il motivo di questi controlli più severi? Limitare al massimo il rischio di ustioni, in caso di incidenti e abitacolo in fiamme, e al tempo stesso agevolare le operazioni di soccorso.

La decisione non è stata presa bene da buona parte dei protagonisti del Circus, alcuni di loro hanno reagito con forme di protesta singolari: Sebastian Vettel ha sfoggiato boxer di colore grigio sopra la tuta, Lewis Hamilton s'è presentato in conferenza stampa esibendo gioielli e altri tipi di effetti personali. Niels Wittich, direttore di gara della Formula 1, non ha alcuna intenzione di cambiare idea e ha reso operative le nuove prescrizioni a partire dal Gran Premio di Miami che si corre in questo week-end. Un avvertimento lo aveva già dato in occasione della tappa in Australia quando aveva fatto notare come metersi al volante delle monoposto senza privarsi di anelli o altri preziosi rappresentasse una violazione del Codice Sportivo Internazionale.

Norme più restrittive vietano ai piloti di indossare anche biancheria intima che non sia ignifuga oppure raccomandata da "comprovate ragioni mediche".
Norme più restrittive vietano ai piloti di indossare anche biancheria intima che non sia ignifuga oppure raccomandata da "comprovate ragioni mediche".

Da ora in avanti i piloti saranno oggetto di verifica tecnica che sarà effettuata senza preavviso, delegando la responsabilità dei controlli alle scuderie: non ci sarà rombo di motori se prima non si saranno liberati di quegli indumenti e quegli oggetti (da quelli che hanno un valore scaramantico a quelli più preziosi indossati per vezzo) considerati "fuorilegge". E Vettel, che si dice infilare in una delle scarpe una medaglietta votiva di San Cristoforo, adesso dovrà accontentarsi di darle un bacio e riporla nel cassetto prima di mettersi al volante.

Non tutti i piloti della F1 hanno gradito le novità spiegate dalla Federazione internazionale.
Non tutti i piloti della F1 hanno gradito le novità spiegate dalla Federazione internazionale.

Quali sono i capi che potranno indossare i piloti? "Guanti, indumenti intimi lunghi, sottocasco, calzettoni e scarpe omologate secondo gli standard richiesti dalla Federazione internazionale e resistenti al fuoco", si legge nella nota della FIA che spiega anche cosa c'è dietro questa maggiore severità: il tema delle ustioni che nel 2020, complice l'incidente di Bahrain di Grosjean (la sua Haas restò avvolta dalle fiamme, il pilota si salvò ma riportò ustioni abbastana gravi a mani e caviglie), ha spinto i vertici della Federazione a riconsiderare alcuni aspetti del regolamento.

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