Verstappen svela cosa ha in comune con Michael Schumacher per spiegare la sua aggressività in pista
Max Verstappen si appresta a vincere il suo quarto titolo mondiale di Formula 1. È in testa alla classifica con 47 punti di vantaggio su Lando Norris a quattro gare dalla fine e su di lui iniziano già a rincorrersi i primi paragoni con Michael Schumacher e Ayrton Senna. Un nuovo traguardo importante dunque per il pilota olandese che nell'ultimo weekend in Messico è stato anche criticato per il contatto con lo stesso Norris. Il suo stile di guida aggressivo è spesso oggetto di discussione e il pilota della Red Bull ne ha parlato nel corso di un'intervista alla BILD.
Qui è stato chiesto a Verstappen se fosse un complimento essere criticato per il suo approccio, dopo essere stato paragonato a Schumacher e Senna. La risposta dell'olandese è netta: "Non mi interessano i complimenti, voglio vincere e do sempre il massimo per riuscirci – ha detto Verstappen -. Penso che sia questo che mi accomuna a piloti come Michael. Non ha mai lasciato nulla di intentato per avere le maggiori possibilità di successo sia in macchina, con il suo stile di guida, sia all'esterno, quando si trattava di sviluppare la vettura".
Sulle polemiche riguardanti la sua guida ha poi aggiunto: "Non c'è spazio per la paura, ma bisogna anche usare il buon senso". Già qualche giorno fa anche suo papà Jos in un'intervista al sito tedesco F1-Insider.com aveva spiegato: "Max dovrebbe continuare a guidare come ha sempre fatto – dice -. Gli ho ricordato che anche Ayrton Senna e Michael Schumacher erano spesso soggetti a strane critiche dall’Inghilterra. Di sicuro è in ottima compagnia in questa cosa".
Le critiche a Verstappen per la sua guida giudicata scorretta
Pur avendo insistito dopo il Gran Premio del Messico dicendo che avrebbe semplicemente "continuato a correre", Verstappen ha continuato a ricevere critiche dopo il suo scontro con Norris. L'ex campione del mondo Damon Hill non è di certo stato morbido con il campione del mondo in carica commentando il contatto con Norris in Messico: "Ha accelerato fino all'apice e ha spinto Lando fuori pista e Lando non aveva molte opzioni – ha spiegato -. Quella è stata una guida stupida".