Verstappen subissato di fischi a Monza, quasi non riesce a parlare: il gesto di Leclerc è di gran classe
Le tribune del circuito dell'autodromo di Monza ribollono di tifo. Sventolano bandiere rosse del Cavallino, il boato della folla è tutto per le Ferrari che per tutto il week-end delle libere e delle qualifiche hanno alimentato fiducia ed euforia. La pole position conquistata da Carlos Sainz è il giusto e meritato epilogo: lo spagnolo la strappa dalle mani di Max Verstappen all'ultimo giro, è questione di millesimi. Sua la partenza al palo per la quarta volta in carriera, farlo in Italia e sulla pista brianzola ha un sapore e un valore speciale per se stesso, per la scuderia, per il popolo di affezionati che da tempo sognava cose del genere.
È solo l'inizio, domani in gara ci sarà un'altra battaglia da vincere contro il campione del mondo che sulla griglia di partenza è stretto nella morsa dei ferraristi. Alle sue spalle, in seconda fila (col termo tempo), c'è Leclerc affiancato da Russell su Mercedes. Ce l'hanno messa tutta i piloti di Maranello, basta riavvolgere il nastro degli ultimi istanti delle qualifiche per comprendere quale sia stato il pathos sotto la bandiera scacchi: passa Leclerc e va in pole, Verstappen migliora il tempo e se la prende poi giunge Sainz e il cronometro è una sentenza.
"È stata una qualifica intensa, soprattutto nel Q3 – dice lo spagnolo, comprensibilmente entusiasta -. Charles, Max e io abbiamo attaccato al massimo ed eravamo al limite. All’ultimo giro sapevo che all’Ascari e alla Parabolica avrei potuto spingere un po' di più e ho attaccato. È andata bene e quando ho visto i nostri tifosi m'è venuta la pelle d'oca".
Applausi a scena aperta e qualche fischio, per chi? Risposta facile, facile… per il campione olandese della Red Bull che è sulla pista assieme ai ferraristi e risponde a caldo alle domande dei giornalisti. Quasi non riesce a parlare e sorride, la sua voce è coperta dalle bordate di sibili che gli piovono addosso.
In quel momento Leclerc, che è a pochi metri da lui e sorride assieme a Sainz per una qualifica bellissima per le Rosse, fa un gesto di grande classe. Ha sentito quei rumori molesti che stonano con il clima di festa e un po' rovinano un sabato pomeriggio di grande soddisfazione e ha una reazione di grande sportività. Distoglie per un attimo l'attenzione dal compagno di scuderia e si rivolge al pubblico, fa un cenno con la mano eloquente: "No, non si fa" dice agitando il dito e poi la mano aperta perché quella forma di contestazione si plachi.
"Sono un po' deluso perché volevo essere primo – racconta il monegasco in quel tripudio -, ma Carlos ha fatto un lavoro incredibile tutto il week-end, io ho faticato di più nelle prove libere mentre nelle qualifiche sono riuscito a dare tutto. Purtroppo nel Q3 purtroppo non ho avuto la scia ma sono contento ugualmente, qui è incredibile".