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Verstappen stava per essere bocciato all’esame per la patente a causa di 2 errori imbarazzanti

Il pilota olandese della Red Bulla, 3 volte campione del mondo in F1, ha raccontato con un poco d’imbarazzo cosa è accaduto nel giorno della prova pratica. “L’esaminatore non era molto contento. Ma alla fine ho preso la patente. Sarebbe stato piuttosto imbarazzante se non ci fossi riuscito”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il campione del mondo di Formula 1, Max Verstappen, bocciato all'esame per conseguire la patente di guida. Può sembrare un incredibile paradosso, ma la storia è vera. Per fortuna dell'olandese (al) volante c'è stato il lieto fine, come lui stesso a raccontato rammentando quel simpatico aneddoto.

Il pilota della Red Bull, tre volte iridato, dominatore assoluto dei Gran Premi scanditi da giri veloci, record e pole infilate come perline d'una collana, ha spiegato come s'è svolto il suo esame. E perché durante la prova pratica ha rischiato di essere rimandato ad altra sessione, quando sarebbe stato più preparato rispetto alle esitazioni mostrate e alle perplessità sollevate nell'esaminatore che era in macchina assieme a lui. Com'è possibile che, pur avendo vinto la prima gara della carriera a 18 anni, abbia messo a repentaglio il consenso all'ottenimento della licenza?

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Tutto nasce dalla discussione con l'istruttore sull'attraversamento dei pedoni. "L'esaminatore mi ha detto di andare a destra e io sono andato a sinistra – ha rivelato Verstappen al Sunday Times, chiarendo anche un altro dettaglio di quel test -. Poi non ho dato la precedenza ai pedoni che si trovavano all'incrocio".

Un paio di errori che gli sarebbero costati cari se al posto di quell'istruttore, apparso indulgente e comprensivo, ce ne fosse stato un altro più intransigente nella valutazione. E a giudicare da come s'è svolto lo scambio di battute è facile facile capire quanto Verstappen sia stato fortunato. "Non era molto contento – ha aggiunto -. Ho anche avuto una discussione con lui perché pensavo che i pedoni non fossero effettivamente all'incrocio. E allora mi sono detto: Ma non sono ancora arrivati, quindi perché dovrei fermarmi? Alla fine credo che sia stato gentile con me".

Già, perché avrebbe dovuto fermarsi? Oggi può anche permettersi di sorridere ripercorrendo quell'episodio che risale al 2015: tornato in Belgio dopo il Gran Premio del Giappone, abituato alle prestazioni e alla velocità delle monoposto di Formula 1, non fu semplice adattarsi a una vettura ‘normale'. È stato al volante di una Opel che ha dovuto dimostrare di essere abile alla guida.

Nonostante questi due momenti particolari, Verstappen è comunque riuscito a superare l'esame per ottenere la patente al primo tentativo. E ora, ripensando a quel giorno, il pilota della Red Bull non può nascondere un pizzico di vergogna: "Sì, per fortuna sono riuscito a passare subito – ha concluso -. Sarebbe stato piuttosto imbarazzante se non ci fossi riuscito".

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