Verstappen si autocensura alla presentazione F1: “Preferisco non rispondere, o finisco nei guai”
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L'evento di presentazione delle livree delle monoposto dei 10 team per il Mondiale di Formula 1 2025 è stato di fatto il primo appuntamento che, dopo le vacanze invernali, ha visto riunirsi l'intero paddock della F1 e, di conseguenza, è stata anche l'occasione per tornare sui discorsi rimasti in sospeso e le polemiche che hanno accompagnato la parte finale dello scorso campionato. Tra queste sicuramente la lite tra Max Verstappen e George Russell e il pugno duro della FIA sulle "parolacce" con il regolamento a riguardo reso ancora più aspro in vista del prossimo campionato.
Ed è proprio in merito quest'ultimo punto che il quattro volte campione del mondo è stato interrogato durante la conferenza stampa della Red Bull tenutasi alla O2 Arena prima che il megashow organizzato a Londra da Liberty Media, F1 75 Live, avesse inizio. All'olandese, che proprio per una parolaccia detta in conferenza stampa è stato obbligato a svolgere lavori socialmente utili (pena scontata in Rwuanda in occasione del Gran Galà di fine stagione della FIA), è stato chiesto cosa ne pensasse della nuova stretta imposta dalla Federazione Internazionale guidata da Mohammed Ben Sulayem riguardo al linguaggio volgare utilizzato dai piloti in eventi pubblici o anche nei team radio.
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La reazione di Max Verstappen di fronte a tale domanda ha però sorpreso tutti. Il pilota Red Bull ha deciso infatti di autocensurarsi per evitare di inasprire ulteriormente i già precari rapporti con la governance del Circus, almeno per quel che concerne le regole. "Preferisco non parlarne. Altrimenti mi metterò nei guai" è stata difatti la lapidaria risposta del 27enne di Hasselt. Una risposta che ricorda tanto quella data in diverse occasioni dall'allenatore di squadre calcistiche José Mourinho quando, davanti alle telecamere, voleva puntare i riflettori sull'operato dell'arbitro senza però attaccarlo frontalmente rischiando quindi squalifiche e sanzioni.
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Verstappen poi ha però voluto aggiungere anche un ulteriore commento sulla vicenda, lasciando trapelare la sua contrarietà alla stretta sul linguaggio utilizzato dai piloti: "Se si guarda la reazione di tutti, credo che già questo dica abbastanza. Penso che non dovremmo prenderla così seriamente: non ti devo dire io come dovresti comportarti nella vita" ha difatti chiosato il quattro volte campione del mondo che, seppur con toni molto più pacati, non sembra ancora aver del tutto sotterrato l'ascia di guerra con la FIA sulla questione inerente le parolacce.