Verstappen punito a Singapore per aver infranto il regolamento sulle parolacce in Formula 1
Periodo nerissimo per il tre volte campione del mondo Max Verstappen che, dopo le difficoltà palesate in pista negli ultimi gran premi del Mondiale di Formula 1 2024, tra la prima e la seconda sessione di prove libere del GP di Singapore si è visto comminare una punizione storica da parte dei Commissari FIA, una sanzione che per come è arrivata suona anche come una clamorosa beffa.
L'olandese della Red Bull è stato infatti condannato ad effettuare alcuni lavori di pubblica utilità per aver infranto l'articolo 12.2.1.k del Codice Sportivo Internazionale della FIA, quello della "cattiva condotta", per aver detto una parolaccia ("La mia macchina era fo***a" la frase incriminata) nel corso della conferenza stampa andata in scena nel giovedì sul circuito di Marina Bay come si legge nella nota diramata dal Panel degli Steward della Federazione Internazionale di stanza a Singapore.
La decisione dei Commissari FIA sulla parolaccia di Verstappen: la nota ufficiale
"I commissari hanno sentito il pilota della vettura 1 (Max Verstappen, ndr), un rappresentante del team (Red Bull, ndr) e ha esaminato la trascrizione audio (della conferenza stampa, ndr). La politica della FIA è quella di garantire che il linguaggio utilizzato nei suoi forum pubblici, come ad esempio conferenze stampa, soddisfi gli standard generalmente accettati per tutti i tipi di pubblico e trasmissioni. In particolare, ciò vale per le dichiarazioni fatte dai partecipanti al Campionato del Mondo, che devono essere d'esempio sia dentro che fuori lo sport. Questo è chiaro nel regolamento della FIA ed è stato rafforzato da casi precedenti portato davanti ai Commissari Sportivi in Formula Uno, in particolare a Las Vegas nel 2023.
I commissari hanno esaminato la trascrizione della conferenza stampa dei piloti del giovedì della FIA a Singapore e Max Verstappen, per descrivere la sua auto nel Gran Premio dell'Azerbaijan ha utilizzato un termine generalmente considerato volgare, maleducato o che può "causare offesa. Questa è ‘cattiva condotta' in quanto definito nell'articolo 20 del Codice Sportivo Internazionale, ed è una violazione dell'articolo 12.2.1.k. I commissari hanno notato che il linguaggio non era diretto a nessuno o a nessun gruppo.
Quando è stato convocato dai commissari di gara, il pilota ha spiegato che la parola usata è di uso comune nella lingua inglese, che non è la sua lingua madre. Verstappen si è scusato per il suo comportamento. I commissari notano che sono state comminate multe significative per linguaggio offensivo nei confronti o rivolti a gruppi specifici. Questo non è il caso in caso. Essendo però questo argomento stato sollevato prima e quindi ben noto ai concorrenti, i Commissari Sportivi hanno deciso di ordinare una penalità maggiore rispetto al passato e che Verstappen sia ‘obbligato a compiere alcuni lavori di interesse pubblico' (art. 12.4.1.d del Codice Sportivo Internazionale), in coordinamento con il Segretario Generale per lo Sport della FIA".
Una vera è propria beffa dunque per Max Verstappen. Il motivo? La frase incriminata contenente la parolaccia che gli è costata la pesante punizione comminatagli dai Commissari FIA l'ha detta proprio mentre stava spiegando i motivi del proprio disaccordo con le dichiarazioni del presidente della stessa Federazione Internazionale, Mohammed Ben Sulayem, che aveva chiesto proprio una maggiore severità nei confronti del linguaggio scurrile adottato dai piloti nei team radio durante le sessioni in pista. Quelle stesse dichiarazioni per cui il numero uno della FIA è stato tacciato di razzismo da Lewis Hamilton.