Verstappen perde punti sulla licenza per la patente, rischia la squalifica: reagisce in maniera sfacciata
Max Verstappen ha chiuso il Mondiale di F1 col veleno in corpo. Ha vinto il titolo iridato per la quarta volta ma nel Gran Premio di Abu Dhabi (dov'è arrivato già con la corona d'alloro sul capo) s'è congedato tra litigi e polemiche (per il battibecco con George Russell), un'incidente in pista con Oscar Piastri poco dopo la partenza a causa della solita guida aggressiva (l'australiano l'ha presa malissimo), la conseguente penalità di 10 secondi comminatagli per la manovra azzardata, uno sfogo rabbioso nei confronti dei commissari di gara ("stupidi idioti, volete darmi 20 secondi?"), l'ennesimo dopo i mugugni per quanto avvenuto in Qatar e in Messico.
Dulcis un fundo, s'è concesso anche una battuta sfacciata sulla possibilità di arrivare volontariamente al limite dei 12 punti Superlicenza (con quanto accaduto a Yas Marina se n'è gravato di altri 2 ed è già a 8) col rischio di essere squalificato per un turno come è capitato a Kevin Magnussen, che ha dovuto saltare la tappa in Azerbaijan.
La battuta irriverente di Verstappen sul rischio squalifica
L'olandese potrebbe trovarsi nella stessa situazione se verrà gravato di altri 4 punti di infrazione prima del 30 giugno 2025, ma non sembra dare peso all'ipotesi: ci ha scherzato sopra infischiandosene della gravità di un provvedimento del genere e dei riflessi che potrebbe avere sulla prossima stagione per se stesso e per la Scuderia. Anzi è stato abbastanza sfacciato da ammettere al Telegraaf che, qualora dovesse essere punito, non ne farebbe un dramma. Anzi… "forse farò in modo di raggiungere i 12 punti in concomitanza della nascita del bambino. Allora potrò prendere il congedo di paternità".
La sanzione della FIFA per le parolacce a Singapore
Finita qua? Niente affatto. Negli Emirati Arabi al pilota Red Bull è stata consegnata un'altra comunicazione ma dalla FIA per un vecchio ‘conto' rimasto in sospeso: la parolaccia urlata a Singapore e per la quale era finito sotto indagine per cattiva condotta. La Federazione ha deciso che dovrà scontare la pena dedicando un po' di ore ad attività socialmente utili: dovrà farlo a Kigali (in Rwanda) vestendo i panni del tutor di giovani piloti impegnati in eventi organizzati dall'Automobil Club del Paese africano.
L'incidente con Piastri poco dopo la partenza
Al di là del sarcasmo mostrato nei confronti dei commissari di gara, Verstappen ha voluto scusarsi con Piastri per il contatto verificatosi alla Curva 1, poco dopo la partenza. "Ho provato a entrare ma, quando ho capito che non ce l'avrei fatta, era troppo tardi. Purtroppo ci siamo toccati e per quel che è successo ho già chiesto scusa a Oscar. Non è quello che vuoi che accada, soprattutto con lui che è un bravo ragazzo". Quanto alla dinamica dell'impatto, Verstappen spiega: "Quando parti primo o secondo, non guardi mai indietro. Invece quando sei dietro ti concentri sulla macchina che hai davanti. E io mi sono trovato in questa condizione e poi ho capito: Oscar non poteva vedermi… stavo cercando di uscire da lì, ma ci siamo comunque toccati".