Verstappen ora può dire cosa è successo alla fine dell’ultimo giro: “Non c’è da nasconderlo”
Gioia purissima, estasi, godimento: le curve che hanno separato Max Verstappen dal suo primo titolo mondiale di Formula 1 sono state vissute in apnea dal 24enne olandese, abile nello sfruttare al meglio il regalo fattogli dalla sorte sotto forma di safety car, con annesse decisioni della direzione di gara che hanno sollevato un mare di polemiche.
A mano a mano che i 5,281 chilometri del cicuito di Yas Marina si dipanavano verso la bandiera a scacchi, mentre alle sue spalle Lewis Hamilton vedeva crollare il mondo sotto i piedi, Verstappen non riusciva a trattenersi e sotto il casco si lasciava andare. Come un bambino, come un fresco campione del mondo.
Lo racconta lui stesso, spalancando la porta dei suoi sentimenti finalmente liberi di erompere: "È stato folle, tutti urlavano alla radio, non si pensava che sarebbe successo. Ed anch'io piangevo alla fine del giro: non c'è niente da nascondere, è stato semplicemente folle l'intero giro, non potevo crederci".
Verstappen non ne vuole sapere di commentare i ricorsi della Mercedes, non lo toccano le parole di chi mette in dubbio o ritiene non veritiero l'esito del Mondiale a suo favore, adducendo le decisioni discutibili della direzione di gara circa l'uso della safety car negli ultimi giri: "Io sto bene, non ci penso neanche troppo, perché mi sento il campione del mondo, e non importa cosa cercano di fare".
"L'abbiamo vinto in pista – attacca sicuro l'olandese – l'abbiamo vinto quando c'era il semaforo verde e li abbiamo sorpassati in pista, e comunque non potranno mai portarmelo via. Ci siamo davvero divertiti negli ultimi giorni". Glaciale al volante quando si è trattato di capitalizzare in pochi secondi il lavoro di un anno intero, Verstappen mostra il lato umano di un ragazzo di 24 anni: lacrime e orgoglio. È lo sport, è la vita.