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Verstappen deride la stampa inglese dopo la vittoria in Brasile: “Ho una domanda veloce”

Il pilota della Red Bull, protagonista di una vittoria straordinaria in Brasile, toglie qualche sassolino dalla scarpa dopo le critiche ricevute in seguito alla recenti penalità. E prende di mira i giornalisti inglesi con una battuta tagliente: “Non li vedo, sono dovuti correre in aeroporto?”
A cura di Maurizio De Santis
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Nel Gran Premio in Messico Max Verstappen aveva ingoiato il boccone amaro della doppia penalità (due da 10 secondi) inflittagli per la guida aggressiva e manovre vietate dal regolamento. Buona parte della stampa britannica ed ex-piloti inglesi per nulla teneri nei suoi confronti ne avevano sottolineato la brutta abitudine di spingersi oltre ogni limite, meritando quella sanzione che gli sarebbe dovuta servire da lezione. Sul circuito in Brasile s'è ripreso tutto quanto è suo e lo ha fatto con gli interessi, staccando Lando Norris della McLaren (finito sesto) nella corsa verso il titolo quando alla fine del Mondiale mancano 3 appuntamenti (il prossimo è a Las Vegas, 24 novembre).

Ecco perché, durante le interviste del post-gara, seduto comodamente sul divanetto accanto a Ocon e Gasly dell'Alpine (entrambi sul podio), s'è tolto lo sfizio di offrire ai media una battuta tagliente contro i giornalisti d'Oltremanica. Atteggiamento tronfio, sorriso di scherno, postura molto rilassata di chi può permettersi di guardare tutti dall'alto in basso: è così che il pilota olandese s'è mostrato, consumando la personale vendetta su chi gli aveva fatto il funerale in anticipo e, più ancora, lo aveva censurato aspramente.

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La battuta tagliente di Verstappen nei confronti dei media inglesi

Echi delle polemiche che avevano accompagnato l'ultimo GP erano giunti anche sotto il diluvio a Interlagos per l'ennesimo provvedimento in cui era incappato. Nulla, però, è riuscito a fermarlo. Il campione della Red Bull s'è reso protagonista di una rimonta straordinaria nonostante fosse partito in griglia dalla 17ª posizione, complice una sanzione di 5 secondi da scontare per essere stato 0.63″ sotto il tempo minimo in regime di Virtual Safety Car nella Sprint (in sintesi, è andato troppo forte per recuperare più tempo possibile una volta rientrata la vettura d'emergenza).

"Ho una domanda veloce – afferma Verstappen, che tiene la parola e dall'espressione stampata in viso si intuisce voglia dire qualcosa di particolare -. Non vedo nessuno della stampa britannica". Il tempo di concedersi un ghigno di soddisfazione poi completa la battuta: "Sono dovuti forse correre all'aeroporto? Oppure non sapevano dove si stava svolgendo la conferenza stampa?".

La rabbia e lo sfogo conseguente alla comunicazione della decisione comunicatagli ufficialmente dopo la Sprint sono già dimenticate. Il successo ha rigenerato Verstappen che in mattinata, nel giorno anomalo per le qualifiche (spostate di un giorno a causa della pioggia battente), aveva sbottato: "È così sciocco parlarne, è davvero ridicolo". E lo ha aiutato a tenere a freno la lingua, lo ha ammesso lui stesso dopo il trionfo in Brasile.

"Ero nervoso e frustrato per quanto accaduto – ha aggiunto l'olandese -, ma questa situazione mi ha motivato ancora di più prima della gara. La vettura rispondeva bene e quando c’è questa combinazione, come avvenuto l’anno scorso in molti gran premi, siamo inarrestabili. Se avessi fatto una brutta gara magari avrei parlato di più le decisioni della FIA ma adesso credo sia meglio evitare di farlo".

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