Verstappen in pista a Imola due giorni prima del GP di Spagna della F1: test segreto per la Red Bull
Episodio molto particolare quello avvenuto nell'immediata vigilia del GP di Spagna della Formula 1 2024. Mercoledì 19 giugno, il leader del Mondiale Max Verstappen, come rivelato da Autosprint, ha infatti fatto tappa a Imola per effettuare un test ‘segreto' a porte chiuse con una Red Bull RB18 del 2022, subito prima di prendere l'aereo per Barcellona
Una notizia che appare insolita per due motivi. Innanzitutto per le tempistiche: di norma i test privati si organizzano nelle settimane di pausa che offre il calendario della Formula 1 e due giorni prima che inizi il weekend di gara. E poi per la presenza al volante di Max Verstappen (che di certo non ha bisogno di allenamento su una Red Bull del 2022): queste sessioni di prova private con le uniche vetture permesse dal regolamento F1 (che devono essere almeno vecchie di due anni) solitamente difatti vengono disputate dai collaudatori o da piloti di riserva o giovani che hanno bisogno di mettere in cascina chilometri a bordo di una monoposto da Formula 1.
Alla luce di ciò è inevitabile chiedersi per quale motivo la Red Bull ha dovuto effettuare un test privato a due giorni dall'inizio del Gran Premio di Spagna della Formula 1 2024? Perché hanno addirittura costretto Max Verstappen ad un volo in Italia, ad un'intera giornata in pista con la macchina che ha guidato nel 2022 per poi ripartire in elicottero direttamente per Barcellona in serata? La risposta alla prima delle due domande sembra essere rintracciabile nei problemi emersi di recente in casa Red Bull riguardo alla correlazione tra i dati delle simulazioni e il reale comportamento della monoposto in pista (ammessi dal super consulente della scuderia austriaca Helmut Marko). Nel test straordinario a porte chiuse di Imola, sempre secondo quanto rivelato da Autosprint, infatti pare ci sia concentrati sul funzionamento degli pneumatici e anche sul comportamento della vettura passando sui cordoli.
Sul perché invece si sia deciso di mandare in pista Max Verstappen (e non un tester o un giovane pilota) invece la risposta sta probabilmente nel fatto che da due anni l'olandese si lamenta continuamente (a volte lo ha fatto anche pubblicamente) del fatto che nel suo caso il simulatore della Red Bull restituisce numeri errati che non trovano poi corrispondenza una volta arrivati in pista. E pertanto, alla vigilia di un trittico di gare ravvicinate (Barcellona, Spielberg e Silverstone) che potrebbe risultare cruciale per la stagione, era fondamentale che ad effettuare questa prova in pista fosse proprio il tre volte campione del mondo.