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Vera Spadini: “Bagnaia e Martin come Beatles e Rolling Stones, con Marquez in Ducati la musica cambia”

Alla vigilia dell’ultimo GP della MotoGP 2024 abbiamo intervistato in esclusiva la giornalista e volto del Motomondiale di Sky Vera Spadini con cui abbiamo parlato della lotta per il titolo tra Bagnaia e Martin e di tanti altri temi: dall’approdo di Marquez in Ducati all’impatto dell’addio di Valentino Rossi, dalla vita da insider nel paddock con inediti aneddoti su ciò che succede quando si spengono le telecamere fino alla sua vita privata ai progetti per il futuro.
A cura di Michele Mazzeo
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Settimana di pausa per la MotoGP alla vigilia dell'ultimo round della stagione che, dopo il forfait causa disastrosa alluvione di Valencia, si disputerà a Barcellona nel prossimo weekend e in cui si deciderà la lotta per il titolo iridato tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia. E in questa settimana di sosta il mono delle moto e del motociclismo si è riunito in Italia, a Milano, per l'EICMA 2024,  la più importante rassegna espositiva internazionale di riferimento per le due ruote.

Ed è proprio in questa occasione che abbiamo incontrato lo storico volto femminile della MotoGP di Sky (che è presente ad EICMA con uno stand dedicato), Vera Spadini, giornalista sportiva, conduttrice, scrittrice, amante della musica e profonda conoscitrice del paddock del Motomondiale, con la quale abbiamo avuto l'occasione di affrontare diversi temi approfittando della sua grande competenza ed esperienza in quello che è il mondo della MotoGP.

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Nella lunga intervista concessa a Fanpage.it, la preparatissima 48enne pavese, che anche nell'ultimo weekend del Motomondiale di scena al Montmelò dal 15 al 17 novembre (che come sempre si potrà vedere per intero in diretta TV esclusivamente su Sky) sarà al timone delle trasmissioni di approfondimento in onda subito dopo la Sprint Race del sabato e la gara della domenica, ha detto la sua riguardo la lotta per il titolo tra Bagnaia e Martin (che, da grande amante della musica, paragona ai Beatles ai Rolling Stones), sull'imminente arrivo di Marc Marquez in Ducati, sulla rincorsa di Aprilia, KTM, Yamaha e Honda alla dominatrice Ducati, ma anche più in generale sull'impatto sulla MotoGP dell'addio di Valentino Rossi, sulla vita nel paddock del Motomondiale quando si spengono le telecamere e sulla differenza tra il mondo del motociclismo e quello del calcio (che ha vissuto da vicino da giornalista sportiva prima di passare alle due ruote).

Il tutto senza mai rinunciare alla classe e alla professionalità che da sempre la contraddistingue. E, nella piacevolissima chiacchierata, non sono mancati anche il racconto di interessanti aneddoti e qualche piccola indiscrezione sulla sua vita privata e sui progetti personali per il futuro.

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Vera Spadini, volto della MotoGP di Sky, partiamo subito dall’attualità: chi vince il Mondiale Bagnaia o Martin?

"È evidente che è netto in vantaggio chi sta davanti, a Martin basta fare il suo e vince. Bagnaia invece è quello che insegue e quindi deve fare qualcosa in più ma all'ultima gara ormai è difficile che si riesca a ribaltare la situazione. Però poi naturalmente in corsa può succedere di tutto quindi oggi non si può dire che è certamente fatta per Jorge Martin, e credo che anche lui in questo momento lo pensi così come Bagnaia che non si arrenderà fino all'ultima curva. Però Martin è in netto vantaggio".

Li conosci entrambi da anni: secondo te in cosa si assomigliano e in cosa invece sono totalmente diversi Bagnaia e Martin?

"Intanto sono molto amici, si conoscono da tanto tempo e infatti questo duello qua è molto particolare perché magari siamo abituati a vedere negli anni passati i duellanti per il mondiale che si tirano carenate, frecciatine, qualche battuta a distanza, o sono un po' ‘nemici' tra loro. E invece loro sono proprio amici: scendono dalla moto dopo una gara epica e si fanno i complimenti, si fanno le battute, ‘Oh, ma come hai fatto lì', ‘Io ero in difficoltà qui', ecc. E questo è assolutamente molto bello, è una grande crescita anche per lo sport. Secondo me c'è proprio un booster di positività per lo sport e questo fa sì che ci sia proprio anche un altro tipo di approccio alle gare e al loro stesso duello. Poi è ovvio che ci sono delle differenze tra i due: ad esempio Martin è uno molto più esplosivo, molto più fumantino e molto più diretto, mentre Bagnaia è più riflessivo, più calmo, più zen, più metodico.

Anche se, ti dirò, che secondo me questo loro rapporto sia in pista che fuori ha un po' attenuato queste differenze, nel senso che adesso Martin è molto più calmo, infatti a volte ci stupiamo della serenità con cui arriva alle interviste e ci racconta come ha vissuto la gara o come vivrà la vigilia di quella che potrebbe essere determinante per lui, mentre dall'altro lato Bagnaia in alcune situazioni è diventato veramente un mastino. Quindi diciamo che hanno delle caratteristiche diverse che però nel tempo hanno smussato convergendo più l'uno verso l'altro. Io li paragono ai Beatles e ai Rolling Stone: i Beatles che sono considerati quelli più precisini, quelli più per bene, e i Rolling Stones i cattivi ragazzi, e invece in realtà le origini sono diverse per entrambi ma sono sempre stati molto amici, quindi con delle differenze che portano a un bel rapporto che accresce in quel caso la musica, nel caso di Bagnaia e Martin il motorsport".

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Conosci bene anche Marquez, come vedi il suo arrivo in Ducati e la convivenza con Pecco?

"Dal punto di vista giornalistico è sicuramente una cosa meravigliosa perché si mettono nello stesso box due campioni del mondo, e parliamo di undici titoli in due, due personalità molto forti, due caratteri formati, due talenti puri e si sa che il primo rivale è proprio il compagno di box, e se la rivalità da compagni di box è tra questi due sicuramente ci sarà da divertirsi.  Certo Bagnaia forse si divertirà un po' meno, nel senso che comunque il rapporto con Bastianini è di assoluta collaborazione, mentre non riesco a pensare che con Marquez sarà la stessa e quindi certamente vedremo qualche frizione in più all'interno del box. Ma tutto questo, se si mantiene all'interno del rispetto reciproco e della correttezza, secondo me è qualcosa che darà ancora più spettacolo. Poi non vediamo l'ora di vedere cosa riuscirà a fare Marquez con la GP25 dato che già con la GP23 sta andando fortissimo".

Gli ultimi campionati sono stati dominati dalla Ducati ma le concessioni dovrebbe riportare un po’ d’equilibrio in futuro: chi tornerà a giocarsela per prima alla pari con Ducati secondo te?

"Io credo, e lo spero, che sarà l'Aprilia perché comunque all'inizio della stagione sembrava essere la casa che potesse diventare la seconda forza in campionato e la principale e, seppur con distacco, l'antagonista della Ducati. Poi è successo qualcosa e questa crescita si è interrotta ma io credo che riprenderà con le novità che verranno portate non solo a livello di moto ma anche a livello di materiale umano, mi riferisco a Sterlacchini e ai nuovi piloti Martin e Bezzecchi che sono dei talenti. Quindi io credo che sarà Aprilia che andrà avanti rispetto alle altre, anche se naturalmente i team giapponesi, più Yamaha che Honda,  stanno arrivando ma probabilmente ci metteranno un po' più tempo. KTM invece è difficile da interpretare perché si sono visti dei guizzi meravigliosi alternati a momenti di oscurità".

Negli ultimi anni la MotoGP ha perso una figura trainante, in cosa secondo te è cambiata la Motogp e più in generale il Motomondiale dopo il ritiro di Valentino?

"Valentino Rossi è il pilota che ha mosso più di chiunque altro le folle e avvicinato tantissimi appassionati a questo sport. Valentino Rossi è assolutamente unico anche a livello di comunicazione, quindi non soltanto come talento puro in pista, ma per tutto quello che era anche fuori dalla pista come personaggio. È difficilissimo che ci sia un'altra personalità di questo tipo nel mondo sport, fa parte dell'Olimpo dei grandi sportivi che hanno fatto la storia dello sport in generale. Poi lui stesso ha lasciato un'eredità che adesso ci stiamo godendo e parlo di Bagnaia, di Bezzecchi, di Morbidelli, della sua squadra e di tutti i piloti della Academy, tutti quelli che ruotano intorno a lui, che si allenano con lui. Insomma Valentino Rossi ha lasciato un'eredità molto importante e che sta facendo comunque riappassionare tante persone,  perché un po' di calo subito dopo l'addio di Valentino Rossi c'è stato, ma adesso con un pilota italiano che torna a vincere su una moto italiana dopo 50 anni e riporta il titolo in Italia dopo lo stesso Valentino Rossi nel 2009 è stato veramente un qualcosa che ha riacceso la passione. E secondo me si continuerà su questa strada".

Ormai sono diversi anni che frequenti il paddock e di aneddoti da raccontare ne avrai parecchi…

"Di episodi strani ce ne sono stati, ma ti dico la cosa che più mi piace. È molto bello quando si finisce la giornata e il paddock si anima un po', perché c'è voglia anche di rilassarsi dopo una giornata molto intensa e allora magari ti capita di vedere i piloti che giocano a calcio tennis, oppure ti metti a fare una partita al biliardino o addirittura a fare Karaoke. Cioè, tutte cose sembrano abbastanza strane e che si vedono solo in MotoGP, perché non credo che in molti altri sport succeda poi la sera di vivere queste cose lì nel posto dove hai lavorato tutto il giorno tutti insieme piloti, tecnici, addetti ai lavori e tutti quelli che fanno parte della carovana".

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Qual è il pilota che ti sta più simpatico?

"In assoluto Valentino Rossi! Fa morire dal ridere, è troppo simpatico".

C’è un pilota, o comunque un protagonista del paddock, che, conoscendolo di persona, ti ha sorpreso più di altri? 

"Jorge Lorenzo! Non era uno dei miei preferiti prima di conoscerlo e invece poi quando l'ho conosciuto mi è piaciuto molto perché un ragazzo intelligente, molto sensibile, particolare e quindi ho cambiato idea: prima non era proprio tra i miei preferiti e invece poi ho iniziato a seguirlo con grande ammirazione".

Anche quest’anno sei presente all’EICMA, mi sembra di capire che la tua passione per le moto e il motociclismo va anche oltre il lavoro…

"E sì. Ho girato anche in pista. Sulle prestazioni però lasciamo stare (ride, ndr)".

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Prima di occuparti di motociclismo, ti sei occupata di calcio…tu che li hai seguiti entrambi da vicino quali sono le principali differenze tra questi due mondi?

"La prima differenza che mi viene è proprio il tipo di rapporto che si instaura tra noi, i piloti, i tecnici e gli addetti ai lavori. Nel senso che c'è molto più distacco nel calcio rispetto alla MotoGP, soprattutto adesso. Magari quando seguivo io il calcio c'era ancora un po' più di contatto diretto, anche se non ai livelli della MotoGP. Per dire, quando ho iniziato con il mio operatore Alessandro Gherardini siamo entrati subito nel box e io ho detto ‘ma aspetta un attimo, ma possiamo entrare?' e lui ‘certo che possiamo' perché ero abituata che entrare negli spogliatoi è impensabile nel calcio.  Quindi in MotoGP vedi la realtà in maniera molto più diretta rispetto al calcio. E se ho bisogno di un'informazione, vado da Bagnaia e gli chiedo ‘Pecco, scusa, ma quella cosa lì…?', la chiedo direttamente da lui. E anche questo è impensabile nel mondo del calcio dove non puoi parlare direttamente con calciatori e allenatori ma devi farlo di nascosto con la chiamata, il messaggio, però non ufficialmente.

E poi in MotoGP si viaggia insieme, ci si sposta insieme e quindi è proprio un tipo di racconto diverso: non è  che vai alla partita e poi torni a casa tua, poi vai all'allenamento e poi torni a casa tua. Ci sono i fine settimana dove vivi costantemente insieme per cui anche il giornalista diventa parte del racconto, siamo tutti un'entità che si muove simultaneamente e questo secondo me è molto bello e fa la differenza. Poi io mi sono divertita di brutto anche col calcio, perché fare il mondiale in Brasile è una roba stupenda, fare la Champions League è meraviglioso, ma il modo di raccontare è molto diverso".

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A causa del tuo lavoro sei sempre in giro per il mondo, come riesci a coniugare questo con la vita privata?

"Malissimo! Non sono tanto brava in questo, però diciamo che si può sempre migliorare no. Sicuramente ci sono persone più brave di me a farlo per cui cercherò di imparare come si fa a conciliare le due cose, però è talmente un divertimento che devo dire onestamente che mi diverto così tanto che mi va bene così"

Ultima domanda: progetti a breve e lungo termine?

"A breve termine andiamo a Barcellona a goderci questo finale del mondiale e poi naturalmente ci sarà il finale di stagione dove noi faremo il Debrief, e poi ci sarà la ‘100km dei Campioni' a Tavullia e ci sarà da preparare subito la prossima stagione e quindi sarà molto intenso. Ormai l'inverno si accorcia sempre di più. E invece per i progetti a lungo termine, chi lo sa… avendo una forte passione, oltre per lo sport, anche per la musica, e visto che sullo sport sono riuscita ad avere grandi soddisfazioni, chi lo sa…".

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