Valentino Rossi svela il retroscena del mitico sorpasso su Lorenzo: “In curva ho un colpo di genio”
Nella storia della MotoGP ci sono alcune manovre che sono entrate nella mito di questo sport tanto quanto i piloti che le hanno realizzate. E tra queste sicuramente c'è il mitico sorpasso effettuato dal nove volte campione del mondo Valentino Rossi sull'allora compagno di squadra Jorge Lorenzo nel GP della Catalogna del 2009. Quel sorpasso all'ultima curva, oltre che per l'importanza che ha rivestito per la lotta per il titolo iridato e aver dato di fatto il via ad una delle rivalità sportive più agguerrite della classe regina del Motomondiale, è passato alla storia anche perché arrivato in un punto del circuito in cui nessuno, prima di allora, pensava si potesse superare e al termine di un serratissimo duello in cui i due si erano superati a vicenda diverse volte e in cui il marchigiano si era già reso protagonista di un altro incredibile sorpasso, cioè quello che all'epoca in telecronaca Loris Reggiani (commentatore tecnico della MotoGP per Mediaset al fianco del telecronista Guida Meda) aveva etichettato come "da straccio di licenza".
Una mossa epica quella messa a segno dal fenomeno di Tavullia in quell'ultima curva della gara del Montmelò, una mossa figlia di quella genialità e quella voglia di vincere a tutti i costi che solo il ‘Dottore' ha saputo coniugare così bene al suo talento nel corso di tutta la sua carriera sulle due ruote. Una mossa che per molti ancora oggi risulta inspiegabile e che li porta a chiedersi come abbia fatto solo a pensarla. Una domanda, quest'ultima, a cui a distanza di oltre quindici anni lo stesso Valentino Rossi, ormai ritiratosi dalla MotoGP per concentrarsi sulla sua nuova carriera di pilota di auto e riappacificatosi con Jorge Lorenzo, ha dato risposta svelando di fatto come è nato quel mitico sorpasso all'ultimo giro del GP di Catalogna del 2009.
Tra i tanti retroscena svelati nel corso della suo intervento nel podcast ‘Mig Babol' del suo amico Andrea Migno, da quelli risalenti alla rivalità con Max Biaggi di inizio carriera a quelli molto più recenti della rivalità con Marc Marquez, il classe '78 ne ha anche raccontato qualcuno che riguarda il periodo in cui il suo principale antagonista era il giovane compagno di squadra appena arrivato in Yamaha Jorge Lorenzo e in particolare la stagione ricordata sorprattutto per il muro eretto nel box , compresa quella gara del Montmelò passata poi alla storia come una delle sue vittorie più incredibili.
"A Barcellona, dopo sei gare, arriviamo io Lorenzo e Stoner a pari punti, esattamente 120. Barcellona è casa di Lorenzo, lui arriva tutto vestito blaugrana. Ci alterniamo; lui fa il primo tempo in un turno, io rispondo alla sessione successiva. Al sabato mattina sono in testa, al pomeriggio fa la pole lui per tre centesimi. Arriviamo in casa allo stesso livello, lui è in casa ma Barcellona è sempre stata una delle mie piste preferite. Non ci stacchiamo più l’uno dall’altro e siamo costretti alla resa dei conti degli ultimi giri. In quei casi, visto che con la scia sul rettilineo dei box potevamo sorpassarci ogni giro a vicenda, si contano i passaggi che restano al traguardo per cominciare l'ultimo giro in seconda posizione.
Al penultimo giro, lui mi passa sul dritto; si dice che l'eroe è un pazzo o uno che semplicemente non ha scelta: io non ho scelta in quel caso, perché lui dopo avermi passato chiude la linea e mi stacca davanti. Io gli stavo andando addosso, non facevo più in tempo ad andare a destra, quindi sono andato all’esterno, sperando di passare, e sono passato. In un pertugio, chiudendo il ginocchio. Solo che in questo modo lui ha la possibilità di passarmi di nuovo nel rettilineo che inaugura l’ultimo giro dove, memore di quello che successo in precedenza, non mi lascia più spazio alla staccata della prima curva. ‘Ca**o', penso. Provo a passarlo alla 4, ma lui mi incrocia. Alla 9, l’ultimo posto dove si può passare, non riesco a passare perché lui aveva accelerato meglio alla 8. Però lui alla 9 protegge comunque la traiettoria interna, io dall'esterno faccio la linea giusta e gli arrivo alla 10 attaccato.
Nel 2007 ero riuscito a passare Stoner all'ultima curva, ma a metà gara. In quel momento lì, con Lorenzo che intanto fa la 10 e la 11 non rilassato ma comunque non alla morte, ci penso. Allora alla 12, all'ultima curva, mi butto. Freno ma capisco che non mi fermerò mai, così invece di fare la curva in terza metto la seconda, colpo di genio. Cavolo a centro curva mi si è chiusa davanti, ero veramente al limite, ma grazie alla seconda marcia non sono cascato. E così sono riuscito a fregarlo" ha difatti raccontato Valentino Rossi svelando di fatto come è nata l'idea di quel sorpasso al Montmelò entrato nella storia del motociclismo.
In quello stesso frangente il Dottore ha svelato anche la reazione di Jorge Lorenzo a fine gara, una reazione che lo ha sorpreso: "Devo dire che Lorenzo è stato pazzesco, perché è arrivato lì appena dopo la gara e mi ha detto tipo ‘Grande, vaf****ulo mi hai fregato, ma grande'. Non è arrivato lì con l’atteggiamento che hanno avuto altri negli anni successivi. È stato veramente un signore" ha difatti chiosato Valentino Rossi ripercorrendo il leggendario GP della Catalogna 2009 in cui ha messo a referto quella che entra di diritto tra le sue tre vittorie più belle in MotoGP.