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Covid 19

Valentino Rossi teme il Coronavirus: “Non sappiamo quando si correrà”

Il pesarese parla della cancellazione della gara inaugurale del campionato 2020 per la sola MotoGP e dell’annullamento del secondo round a Buriram per tutte le classi: “È una brutta notizia, anche per i fan”. Vinales: “Mi dispiace molto perché Losail e Buriram sono due piste dove vado forte”. Meregalli: “Decisione difficile da prendere ma situazione molto seria”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi, 40 anni / Getty Images
Valentino Rossi, 40 anni / Getty Images
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È davvero una brutta notizia”. Cosi Valentino Rossi commenta la decisione della Dorna di cancellare la prima gara della MotoGP in Qatar e il rinvio del GP di Tailandia per tutte e tre le classi del Motomondiale dovuta all’emergenza Coronavirus (qui tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Italia e nel mondo).

Rossi: "Brutta notizia, chissà quando si correrà"

L’annullamento della gara di Losail, che riguarda l’evento della sola classe regina dal momento che piloti e squadre di Moto2 e Moto3 saranno regolarmente al via, trovandosi già a Losail per i test pre-campionato terminati ieri e non essendo quindi interessati dalle nuove restrizioni disposte dalle autorità locali relative ai passeggeri dei voli che arrivano dall’Italia e dai Paesi colpiti dal Covid-19, è una notizia di quelle che il pesarese avrebbe preferito non apprendere.

Dopo un inverno trascorso ad allenarci –  ammette Valentino – , eravamo pronti a iniziare la stagione, sia fisicamente sia psicologicamente. E dopo i test in Qatar avevo davvero voglia di iniziare la stagione con la prima gara. La cancellazione della classe MotoGP per il Qatar è una notizia difficile da prendere, anche per gli appassionati, perché ora non sappiamo per quanto tempo dovremo aspettare prima di poter iniziare a correre. È certamente un lungo periodo di tempo, considerando anche che il prossimo GP in Tailandia è stato rinviato per tutte le classi. Spero che tutto migliori nelle prossime settimane”.

Vinales: "Peccato perché su quelle piste vado forte"

Sulla stessa lunghezza d'onda il compagno di squadra Maverick Vinales: “È un peccato che il GP del Qatar sia stato cancellato per la MotoGP e che il GP di Tailandia sia stato rinviato per tutte le classi, perché sono due circuiti che mi piacciono molto dove penso di poter essere forte – dichiara il ‘Top Gun’ spagnolo – . Abbiamo terminato i test in Qatar con sensazioni molto positive (suo il miglior tempo dell’ultimo turno di prove in Qatar, ndr), quindi ero particolarmente impaziente per la prima gara. Mi dispiace anche per i tifosi in Qatar e Tailandia, che saranno delusi. Ma comprendo appieno la situazione critica che stiamo vivendo con il Coronavirus. Speriamo solo che tutto torni alla normalità il prima possibile in modo da poter iniziare presto la stagione 2020”.

Meregalli: "Decisione difficile ma situazione molto seria"

Un commento è arrivato anche da Massimo Meregalli: “È una situazione unica e difficile, sotto molti aspetti – le parole del team director della Yamaha – . Naturalmente, siamo tutti molto delusi di non poter correre questo fine settimana, che è quello che ci piacerebbe fare di più. Ci scusiamo anche con i tifosi, ai quali dobbiamo chiedere di avere ancora un po’ di pazienza prima di poter iniziare la stagione MotoGP 2020 della classe regina. Ma sfortunatamente, date le circostanze, FIM, IRTA e Dorna non avevano scelta. Se avessero mantenuto la classe MotoGP per il GP del Qatar, una gran parte del nostro team e anche del paddock non avrebbero potuto partecipare all'evento, il che avrebbe comportato una serie di problemi, dalla logistica e carenza di personale ai piloti che non avrebbero potuto partecipare”.

“La decisione di cancellare la gara della classe MotoGP non è stata certamente presa alla leggera, né quella del rinvio del GP di Tailandia è stata facile per il governo tailandese, ma la crescente preoccupazione per la diffusione del Coronavirus deve essere presa molto sul serio. Dover saltare i primi due turni è meno che auspicabile, ma siamo tutti d'accordo sul fatto che la salute e la sicurezza debbano sempre essere al primo posto. Come squadra, rispettiamo queste decisioni e speriamo di tornare presto in azione”.

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