Valentino Rossi : “Penso ancora a Sepang 2015 e su Marc Marquez non cambio idea”
Sono passati più di cinque anni, esattamente 1943 giorni, dal GP della Malesia del 25 ottobre 2015 in cui la rivalità tra Valentino Rossi e Marc Marquez è deflagrata ma sul "fattaccio di Sepang" la posizione a riguardo dei protagonisti non è cambiata minimamente.
Fu nella conferenza stampa che precedette la prima sessione di prove libere del week end malese della MotoGP 2015 difatti che il Dottore accusò lo spagnolo di essere "tifoso di Jorge Lorenzo", con cui il centauro italiano era in lizza per il titolo iridato, e di averlo favorito nel GP precedente ostacolando la sua rimonta. Nonostante da parte del più giovane avversario non arrivò nessuna risposta verbale, quelle dichiarazioni furono la miccia che fece di fatto esplodere la bomba durante la gara della domenica: i due in pista diedero vita ad un agguerritissimo duello terminato con un contatto che provocò la caduta di Marc Marquez. Quel contatto costò una pesante penalità per Valentino Rossi, partito ultimo nel GP conclusivo di Valencia, che compromise la vittoria del Mondiale con il titolo andato quindi a Jorge Lorenzo.
E, dopo averlo già fatto intendere in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Dottore ha ribadito il suo pensiero a riguardo anche nell'ultimo episodio della serie di Dazn Spagna “Route 46-Route 93, il cammino di due miti": “Penso molto al 2015. La mia sensazione è la stessa di quella domenica dopo la gara, anche se sono passati cinque anni. Quindi penso che sarà sempre così”.
A far eco alle parole del nove volte campione del mondo anche Lin Jarvis, il team manager della Yamaha, la squadra del fenomeno di Tavullia in quella stagione: "Ho dei ricordi ben precisi di quegli attimi. E non sono assolutamente piacevoli" le parole del numero uno della squadra ufficiale di MotoGP della casa di Iwata. Lato Marc Marquez e Honda, l'unico a parlare dei fatti di Sepang (e di Valencia) è stato Santi Hernandez, all'epoca capotecnico del pilota spagnolo: "Di tutto questo si parlerà ancora quando ci saremo tutti ritirati e qualcuno tirerà fuori un libro. Lì le verità saranno rivelate" ha commentato l'ingegnere di pista dell'otto volte iridato.