Valentino Rossi e Zarco, il precedente ad Assen 2017: “Lui non è cattivo, è un incapace”
Tra Valentino Rossi e Johann Zarco non corre buon sangue. Cose che capitano, nel paddock. Si è capito dalle dichiarazioni che hanno rilasciato i due in seguito al GP d'Austria e al pauroso incidente che ha visto coinvolti il pilota francese e Franco Morbidelli, con il Dottore miracolosamente illeso, sfiorato a pochi centimetri da una delle moto prive di controllo dopo lo scontro. Valentino ha accusato apertamente Zarco: "Non è nuovo a queste cose, bisogna avere rispetto per gli altir. Serva che la direzione di gara prenda provvedimenti seri con lui, oggi ha cercato di danneggiare Morbidelli per non farsi superare". La difesa del francese, attaccato anche da Morbidelli, è stata coincisa: "Io non sono scemo e so dove andare". I due si sono anche visti nel post-gara per un chiarimento, che non ha lasciato pienamente soddisfatto Rossi, ancora contrariato nei confronti di Zarco.
Pesano vecchie storie e antiche ruggini. Risalenti ad alcuni scambi di battute a distanza durante il periodo in cui Zarco guidava una Yamaha non ufficiale, ma soprattutto all'ultimo GP vinto da Valentino Rossi: Assen 2017. Nel corso della gara, i due vennero a contatto in una curva nel quale si incrociarono traiettorie molto diverse. Zarco, dall'interno, urtò contro la parte posteriore della moto numero 46 e rischiò di finire per terra, mentre Rossi proseguì senza grossi problemi la sua marcia. Al termine della gara, fu però il Dottore a lamentarsi durante le interviste, mostrando i segni del corpo a corpo sulla tuta.
"Oggi ho capito che Zarco non è cattivo, è proprio incapace. Non capisce la distanza con le altre moto. Non so dove volesse andare. Ringrazio Zarco e adesso gli mando la fattura perché questa tuta era nuova e la dovevo usare almeno fino all'Austria. Se non viene pulita, me la ripagherà".
Parole dette con il sorriso, nel tipico stile di un Valentino raggiante per la vittoria ad Assen, ma che celavano la tensione nel rapporto mai decollato tra i due.