Valentino Rossi e quel problema cronico della Yamaha M1 che lo tormenta da due anni
Valentino Rossi e tutto il team Petronas tornano dalla doppia tappa in Qatar con un carico di dubbi enorme in vista del prosieguo della stagione di MotoGP. Parlano i risultati, soprattutto quelli del Dottore: un 12° e un 16° posto, accompagnato dal penultimo tempo in qualifica nello scorso weekend, che rappresentano una sintesi efficace delle difficoltà che sta riscontrando la M1 messa a punto in Petronas, evidentemente meno competitiva rispetto alla concorrenza e troppo più lenta sia in gara che in qualifica.
Nelle lamentele di Rossi dopo entrambi i GP c'è tutta la frustrazione che la mancanza di feeling con la moto può causare in un pilota, resa ancora più amara dalle speranze che si erano fatte largo nel box Petronas dopo il setup trovato nel warm-up precedente all'ultima gara: "Stamattina avevamo scoperto una nuova configurazione per l'elettronica che ci permetteva di avere un passo più regolare e il passo non era male. Purtroppo la posizione di partenza era pessima. Partendo indietro diventa davvero difficile perché gli altri vanno fortissimo, sono tutti veloci".
Valentino ricalca i concetti già espressi dopo il primo GP stagionale: manca velocità, soprattutto in relazione alle prestazioni che riescono a mettere in pista gli avversari. E i problemi si condensano tutti nella parte posteriore della moto, con conseguente sofferenza della gomma che finisce per condizionare sistematicamente il piano gara. Rossi ha provato a limitare i danni utilizzando un forcellone d'alluminio al posto di quello in carbonio, una modifica che ha ridotto le vibrazioni e facilitato la guidabilità della moto, ma senza miglioramenti significativi delle prestazioni.
Tutti i difetti della Yamaha M1 finiscono per ripercuotersi sulla gomma posteriore accelerandone il degrado. Una caratteristica che mette Rossi in condizione di sofferenza già dopo i primissimi giri, situazione vista spesso già nel corso delle ultime due stagioni nel team Yamaha ufficiale. Problema quasi cronico con cui il Dottore convive da una data precisa: i test a Barcellona del giugno 2019. "In quella occasione la Yamaha apportò alcune modifiche e da quel momento ho sempre avuto grossi problemi con le gomme". Da qui al prossimo GP in Portogallo, a Portimao, si cercheranno nuove soluzioni partendo dalle poche note positive registrate nell'ultimo weekend. Nella speranza di trovare la soluzione al problema che sta tormentando Valentino Rossi da due anni.