Valentino Rossi ai piloti della Formula Uno: “Vi spiego come si corre al Mugello”
"Guidare una macchina di F1 è stata un’esperienza straordinaria ed è stato bello calarmi nei panni di Schumacher per un giorno". Nel novembre del 2008 Valentino Rossi salì a bordo della Ferrari (la F2008) e testò la macchina girando con un gap di un solo secondo rispetto a Kimi Raikkonen. Oggi, a distanza di 12 anni, dopo aver conquistato ben 9 titolo mondiali nella MotoGp, spiegherà ai piloti delle monoposto come si affronta quel tracciato che ha scritto la storia dei motori in Italia. Il primo Gran Premio della Top Class venne ospitato nel 1976 e dal 1991 è appuntamento in calendario del Mondiale, eccezion fatta per questa edizione rivisitata a causa della pandemia da coronavirus che ha rivoluzionato la scaletta delle gare.
È al Mugello che il "dottore" ha collezionato ben 9 vittorie in carriera (1 in 125, 1 in 250, 7 in top class). È al Mugello che se esci dall'Arrabbiata indenne allora hai regalato spettacolo per te stesso e per gli appassionati in quel tratto d'asfalto tra le due curve (la 8 e 9) che è un'insidia per l'elevata pendenza e la difficoltà nel percorrerla. È al Mugello che ti prende una stretta al cuore quando sulle tribune vedi quel 58 che campeggia e ti ricorda Marco Simoncelli, morto in pista a Sepang nel 2011 ma vivo più che mai nei cuori degli sportivi.
Rossi e la Rossa. Maranello fa rima con Mugello. È tutto pronto anche dal punto di vista della suggestione per il doppio appuntamento sul circuito di proprietà della Ferrari dal 1988. Ai "colleghi" della Formula 1 il campione di Tavullia proverà a trasmettere emozioni e qualche suggerimento ‘tecnico', trucchi del mestiere appresi sull'asfalto quando il rombo del motore è scandito dai brividi lungo la schiena.
La curva San Donato è quella che mette a dura prova i centauri della "classe regina" e basta poco per volare dall'altra parte della staccionata… Si stacca a una velocità pazzesca (350 km/h), ogni minimo errore lo paghi caro. Dirà anche questo Rossi, che ricorda l'incidente di Michele Pirro nel 2018 e il volo nel 2013 di Marc Marquez, costretto a lasciarsi cadere dalla Honda a mo' di stunt-man per evitare di schiantarsi contro il muro.