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“Un’ingiustizia come la mano di Dio di Maradona”: Wolff non si dà pace e difende Hamilton

Il team principal della Mercedes ha sfoderato un azzardato paragone calcistico tra l’esito del duello del Mondiale di Formula 1 e il celebre episodio di Inghilterra-Argentina.
A cura di Marco Beltrami
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Passano i giorni e non si placano le polemiche in casa Mercedes per l'esito del Gran Premio di Formula 1 di Abu Dhabi che ha consegnato di fatto il Mondiale a Max Verstappen. Se è vero che la scuderia tedesca ha rinunciato al ricorso sui reclami relativi alla gestione della safety car da parte della direzione gara targata Michael Masi, d'altro canto non mancano le prese di posizione forti da parte sia di Lewis Hamilton che del team principal Toto Wolff, scatenato soprattutto a suon di dichiarazioni, anche pesanti con paragoni eccellenti su quanto accaduto sulla pista di Yas Marina.

L'occasione della mancata partecipazione al Gala della FIA per celebrare i vincitori della stagione (una violazione al regolamento che potrebbe costare anche un provvedimento nei confronti di Hamilton), ha confermato l'amarezza del team che si è dovuto "accontentare" del Mondiale costruttori, abdicando invece da quello piloti. Wolff però non è rimasto in silenzio e in un'intervista alla Bild è tornato a parlare delle decisioni di Michael Masi e dei commissari di gara, che considera i responsabili della perdita del titolo da parte di Hamilton, a favore di Verstappen.

Un'ingiustizia insomma per il team principal austriaco, che ha sfoderato per l'occasione anche un paragone abbastanza azzardato di stampo calcistico, destinato ad alimentare nuove polemiche: "Abbiamo assistito ad un'ingiustizia? Sicuramente è paragonabile alla "mano di Dio" di Diego Armando Maradona (riferimento al gol segnato con la mano dall'indimenticato campione argentino in occasione del match contro l'Inghilterra ai Mondiali del 1986), o al gol di Wembley del 1966 (ovvero uno dei più celebri "gol fantasma" della storia, concesso a Hurst nella finale tra l'Inghilterra e la Germania ai Mondiali". 

Non fa un passo indietro insomma Wolff che non ha spento i dubbi sul futuro di Hamilton che sarebbe talmente deluso dal meditare anche un possibile ritiro anticipato dalle corse. Quello che è certo è che al momento lo stato d'animo non è dei migliori, perché in casa Mercedes hanno la consapevolezza di aver subito un torto: "Una decisione incoerente del direttore di gara ha tolto il titolo a Lewis. Lui e io siamo ancora completamente infelici".

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