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Un intoppo burocratico svela che Porsche ha comprato il 50% della Red Bull: cosa cambia in F1

Un documento pubblicato dall’antitrust del Marocco rivela l’acquisizione da parte di Porsche del 50% delle quota della scuderia Red Bull a partire dal Mondiale di Formula 1 2026: una partnership che cambia radicalmente la geografia dell’intera F1.
A cura di Michele Mazzeo
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L'attesa partnership tra Porsche e Red Bull a partire dal Mondiale di Formula 1 2026 ha ora assunto il crisma dell'ufficialità nonostante né il motorista tedesco né la scuderia austriaca l'abbiano ancora annunciata. A rivelare l'accordo tra la casa facente parte del gruppo Volkswagen e il team che attualmente è in testa ad entrambe le classifiche iridate del campionato F1 attualmente in corso è stato infatti quello che possiamo definire come un intoppo burocratico.

Come vi avevamo anticipato già diverso tempo fa l'intesa era già stata siglata e si attendeva l'approvazione del regolamento per le power unit 2026 da parte del Consiglio Mondiale della FIA per renderla pubblica. L'annuncio dell'acquisto del 50% della scuderia di Milton Keynes da parte del costruttore teutonico sarebbe dovuto avvenire durante lo scorso GP d'Austria disputato sul circuito di casa della Red Bull ma ciò non è stato possibile a causa del mancato accordo sulle regole tecniche per i propulsori che faranno il loro esordio in Formula 1 a partire dalla stagione 2026.

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Nel frattempo però Red Bull e Porsche hanno proseguito l'iter burocratico da svolgere obbligatoriamente in queste circostanze compresa la richiesta del via libera all'acquisizione alle autorità antitrust dell'Unione Europea e di altre 20 nazioni extraeuropee, tra cui il Marocco le cui normative prevedono però che, una volta approvate, tali richieste siano rese pubbliche. Ed è stato quindi proprio il documento pubblicato dal Conseil de la Concurrence marocchino che ha di fatto dato l'ufficialità del fatto che Porsche ha comprato il 50% delle quote di Red Bull Technology LTD, il fulcro del lavoro di sviluppo della scuderia austriaca. Un'acquisizione che apre le porte ad una vera e propria joint venture tra la casa di Zuffenhausen e il team di proprietà del magnate delle bibite energetiche Dieter Mateschitz.

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Un accordo dunque che, unitamente a quello in dirittura d'arrivo tra Audi e il team Sauber (che quindi non sarà più team cliente della Ferrari), è destinato anche a cambiare la geografia della griglia di partenza della Formula 1 a partire dal Mondiale 2026, quando dunque vi sarà la nuova rivoluzione regolamentare del Circus (fino ad allora infatti le power unit sono congelate). Porsche infatti con questa mossa non si limita ad una collaborazione congiunta con la Red Bull ma diverrà l'azionista di controllo della scuderia (le quote attualmente detenute da Mateschitz difatti sono inferiori al 50%) e bisognerà attendere ancora un po' per capire come questo influirà sulla composizione della griglia e sulle gerarchie di valori della stessa.

Infine resta ancora da decidere quale sarà invece il futuro della squadra satellite AlphaTauri (per ora nel documento pubblicato dal Conseil de la Concurrence del Marocco non si fa accenno dell'ingresso di Porsche anche nella squadra di Faenza) di cui la Red Bull detiene il 100% delle quote. Ciò che è certo dunque è che con l'ingresso dei due motoristi del Gruppo Volkswagen a partire dal Mondiale 2026 avremo una Formula 1 completamente rivoluzionata rispetto ad adesso, almeno per quanto riguarda motori, partnership e geografia.

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