Tapiro d’Oro ad Andrea Iannone: “Ci sono cose che vanno oltre le sentenze”
Andrea Iannone è stato squalificato per quattro anni dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna per doping e ora lavora per mettere in piedi la propria vita senza più moto, casco e pista. Il centauro di Vasto continuerà la sua battaglia per dimostrare che è innocente e lo ha dichiarato a Valerio Staffelli, che lo ha raggiunto a Lugano per consegnargli il Tapiro d’Oro: "Abbiamo fatto il possibile per evitare una sentenza così dura. Il ricorso si può fare, però bisogna capire".
Il TAS ha accettato la richiesta della Wada e la squalifica di Iannone è stata raddoppiata: lo stop doveva terminare a giugno 2021 mentre il centauro di Vasto dovrà restare lontano dalle piste fino al 2023. Il pilota ex Aprilia era stato fermato lo scorso 17 dicembre e aveva ricevuto una sanzione di 18 mesi dopo essere risultato positivo ai controlli antidoping del Gran Premio della Malesia del 3 novembre 2019.
Ai microfoni di ‘Striscia la Notizia', programma satirico di Canale 5 il pilota classe 1989 ha affermato: "Ho fatto anche il test del capello, che pochi atleti hanno fatto nella loro vita, e aveva dato esito negativo. Non credo che ce l'abbiano con me ma ci sono cose che vanno oltre le sentenze". L’ex pilota dell’Aprilia ha confessato quanto gli manchi la pista e tutto l'ambiente delle corse: "Mi mancano i box, sicuramente mi mancheranno. Ora cercherò di capire come essere utile alla MotoGP".
In un lungo post su Instagram Andrea Iannone aveva voluto esternare tutta la propria rabbia per la sentenza del tribunale di Losanna ("Mi hanno strappato il cuore") e a Staffelli ha detto: "Il cuore è un muscolo, poi si riprende".
Lo scorso weekend, durante le prove libere del GP Valencia della MotoGP, la Ducati Pramac ha voluto esprimere la sua solidarietà a Iannone e il team satellite della casa di Borgo Panigale ha deciso di esporre sulla moto del suo pilota Pecco Bagnaia un adesivo con il numero 29, il numero del pilota abruzzese.