Su Bagnaia l’ombra fastidiosa di Marc Marquez: “Quello che ha fatto non è un buon esempio”
Ancora emozioni, sorprese e polemiche nel corso delle ultime qualifiche del Gran Premio della Malesia della MotoGP che hanno regalato una griglia di partenza inaspettata dove leader in pole sarà Jorge Martin, davanti a Enea Bastianini e Marc Marquez. Tutti piloti fuori dalla lotta per il titolo mondiale i cui protagonisti hanno tutti deluso, in primis Pecco Bagnaia finito al 9° posto, comunque davanti a Espargarò (11°) e a Quartararo (12°).
Ma a tenere banco nel dopo qualificazioni non sono state le analisi sui tre piloti che in classifica sono racchiusi sul podio da soli 27 punti di distanza, bensì le polemiche che sono nate in casa Ducati dopo quanto visto ad inizio ultimo giro in pista di Bagnaia, quello in cui è scivolato e caduto. L'indice puntato della scuderia del leader mondiale è finito sul viso di Marc Marquez, lo spagnolo della Honda che è stato artefice di un comportamento condannato apertamente da Davide Tardozzi, Team Manager Ducati.
Ma cosa è accaduto per fare arrabbiare così acremente il team di Bagnaia? Tutto è accaduto nell'ultimo giro in pista del pilota Ducati, lo stesso in cui è caduto, quando non appena ha imboccato la corsia di accelerazione in uscita dai box un gruppetto di altri piloti si è subito piazzato dietro, per sfruttarne la scia. Tra questi, anche Marc Marquez che ha scelto di sfruttare la scia di Bagnaia per provare a migliorare la propria posizione finale, come aveva già fatto – ad esempio – una settimana fa in Australia.
Questa volta, però, la scuderia di Borgo Panigale non è rimasta in silenzio nel dopo corsa e, forse anche infastidita per la caduta di Bagnaia – assolutamente non imputabile a quanto avvenuto fuori dai box – ha attaccato direttamente l'ex campione del mondo dell'Honda: "Non è certo questo il motivo per cui poi Pecco è caduto" spiega un fumantino Davide Tardozzi "Ha commesso un errore, si è scusato subito dopo e siamo convinti che si farà comunque bene in gara. Ciò che non mi è piaciuto, invece, è ciò che ha fatto Marquez anche oggi" ha spiegato ai microfoni di Sky Sport.
"Di solito critichiamo i giovani piloti, sono scene che si vedono spesso in Moto3 ma la MotoGP, mi spiace, non sembra essere differente: non è un esempio positivo seguire un avversario per guadagnarne la scia e un pilota dalla grande esperienza come Marquez non dovrebbe farlo. Serve dare il buon esempio, siamo ai massimi livelli di questo sport".
Le spiegazioni di Marquez sono arrivate nel post qualifiche dove ha giustificato il proprio atteggiamento che ha scatenato l'ira Ducati: "Aspetto Bagnaia quando esce dai box perché ha un motore pazzesco. Mi metto dietro a lui, ma non lo disturbo, seguo il regolamento" ha spiegato lo spagnolo. "È l’unico modo su questa pista per la Honda di fare bene, perché al momento non abbiamo un motore competitivo, ma rispettando il regolamento, pur essendo al limite".
Una scena che si era già vista in Australia e che puntualmente si è ripetuta a Sepang ma anche un'abitudine dello spagnolo che era solito ripetere la scelta che aveva già scatenato polemiche in passato quando, nel 2015 con un Valentino Rossi che era in corsa per il mondiale e Marquez semplice spettatore, non perdeva occasione di stare nella scia del Dottore. Un fastidio che in Ducati si è mostrato in tutto il suo essere dopo una giornata di qualifiche agrodolci che ha visto Bagnaia fallire un buon tempo, con un nono posto in griglia non esaltante ma con cui è riuscito comunque a mettersi alle spalle i diretti avversari per il titolo.
Ci sarà tempo per pensarci, durante la gara, ora in casa Ducati è tempo di smaltire il fastidio causato da Marquez: "Per commentare al meglio ciò che ha fatto" ha poi concluso Tardozzi "avrei anche un aggettivo da poter utilizzare, ma credo sia meglio non dirlo e tenermelo per me. Non si sa mai“