Sono passati 50 anni dai freni in ghisa sulla Ferrari F1 di Lauda: Brembo fa mezzo secolo nel motorsport
Il 2025 è un anno importante per una delle eccellenze italiane protagonista ai massimi livelli del motorsport mondiale dalla Formula 1 alla MotoGP passando per la 24 Ore di Le Mans, la Superbike e il Motocross, con oltre 700 titoli iridati messi in bacheca. Il leader mondiale nella produzione di impianti frenanti, l'azienda bergamasca Brembo, festeggia infatti 50 anni di successi e di innovazioni nel mondo del Motorsport.
È passato infatti esattamente mezzo secolo da quel 1975 in cui l'impresa fondata a Paladina fornì i primi dischi in ghisa in Formula 1 alla Scuderia Ferrari che quell'anno con Niki Lauda a bordo della storica 312 T riuscì a riportare a Maranello il titolo piloti mettendo fine ad un digiuno lungo 11 anni. Da lì ebbe inizio la storia vincente di Brembo ai massimi livelli del motorsport a quattro ma anche a due ruote. Nel 1976, infatti, Brembo entrò anche nel motociclismo fornendo le pinze freno al Team Suzuki-Gallina che vincerà la prima gara nella classe 500cc (l'attuale MotoGP) nel 1978.
Da lì l'azienda bergamasca, oggi divenuta un vero e proprio colosso a livello globale anche con l'acquisizione di prestigiose aziende come Marchesini, AP Racing, SBS Friction, J.Juan e la
l'ultima arrivata Öhlins, ha accompagnato numerosi piloti e team verso traguardi storici. L'era d'oro di Michael Schumacher in Ferrari, i nove titoli iridati vinti da Valentino Rossi, la prima vittoria di Marc Marquez in MotoGP, il primo successo in F1 di Max Verstappen, i sei mondiali consecutivi della Superbike vinti da Jonathan Rea, i 9 campionati messi in bacheca da Tony Cairoli nel Motocross o ancora le due recentissime vittorie della Ferrari Hypercar nella classe regina della 24 Ore di Le Mans, sono solo alcune delle leggendarie pagine di storia del motorsport che vedono Brembo coprotagonista.
Cinquant'anni dunque di passione e innovazione che hanno reso Brembo un'eccellenza nelle competizioni a due e a quattro ruote. Perché, come ha ricordato il Presidente Esecutivo, Matteo Tiraboschi, "i dati raccolti dimostrano che spesso il vincitore non è chi va più veloce, ma chi frena meglio". Una asserzione che spiega anche quale sia stato il contributo dato dall'azienda italiana al mondo delle corse spingendo sempre più su l'asticella delle prestazioni di pari passo a quella della sicurezza.
È stata Brembo infatti ad introdurre in Formula 1 la prima pinza ad attacco radiale a 4 pistoni e ad ottenere il primo brevetto per la pompa radiale nella classe 500cc. Da lì un'escalation con gli ingegneri Brembo che hanno continuato a spingersi senza sosta oltre i limiti della tecnologia: la prima pinza monoblocco, la prima pompa freno posteriore azionata con il pollice per le moto, fino alla rivoluzione della F1 con l'introduzione dei dischi in carbonio e successivamente del Brake by Wire (senza collegamento meccanico con le ruote, ma con centraline e attuatori remoti).
Una continua ricerca di soluzioni innovative, valse l'incredibile cifra di 700 titoli mondiali vinti nelle principali competizioni, che hanno portato oggi Brembo ad essere il riferimento del motorsport internazionale per quanto riguarda la progettazione e la produzione di sistemi e componenti frenanti ad alte prestazioni e diventare fornitore ufficiale di tutti i team MotoGP e, come gruppo, di tutte le scuderie di Formula 1 (nove forniti direttamente da Brembo, uno da AP Racing che fa parte del Gruppo Brembo).