Simoncelli contro i commissari FIM: “Davanti ti danno ragione, ma appena volti le spalle…”
La querelle tra Paolo Simoncelli e i commissari FIM guidati dal tre volte iridato Freddie Spencer non accenna a placarsi. E dopo la gara di Moto3 del GP del Portogallo si arricchisce di un nuovo episodio, il primo per quanto riguarda il Motomondiale 2021. Il papà del compianto Marco Simoncelli, oggi patron del team Sic 58 che corre proprio nella classe di minor cilindrata del campionato motociclistico più prestigioso al mondo, dopo la gara di Portimao ha nuovamente attaccato duramente il Panel Stewards FIM MotoGP di cui Fast Freddie è il presidente. Il motivo che ha scatenato l'ira di Paolo Simoncelli e riacceso i dissapori con i commissari è una multa inflitta al suo ed ad altri team di Moto3 per aver fatto entrare i piloti in pista nello stesso momento durante le qualifiche (a riguardo il regolamento non dice nulla) creando così un ingorgo.
La decisione della direzione di gara ha dunque fatto infervorare Simoncelli che essendo del tutto contrario ha palesato il suo dissenso ricordando che "in un momento così difficile in cui spendiamo tra CEV e Motomondiale 60/70.000€ in tamponi (un’altra cosa già discutibile) se ci aggiungi pure le ingiuste regole della direzione gara" la situazione diventa complicata. Da qui ha origine poi il duro attacco al Panel degli Steward accusati anche di ipocrisia.
Questo il testo integrale dello sfogo di Paolo Simoncelli dopo il GP del Portogallo:
"Potrei dire tante cose, narrare le mille peripezie che ogni gran premio ci si parano davanti prima di arrivare alla tanto attesa gara… ma oggi invece porto alla vostra attenzione quello che si è inventata la direzione gara, di cui a capo c’è ancora il mio amico Freddie Spencer.
Hanno deciso di dare una multa di 1000€ a me e agli altri team, secondo loro abbiamo fatto entrare in pista i nostri piloti, volutamente tutti insieme, a tre minuti dalla fine delle qualifiche, creando così un ingorgo, lo stesso che si crea anche all’ inizio quando partono tutti insieme. E seppur neanche io sia d’ accordo sullo spettacolo che offriamo alla gente a casa, di piloti che aspettano i più forti per prenderne la scia e fare il tempo, ad oggi non c’è un regolamento che vieti di uscire quando si vuole. Al massimo andrebbero puniti i piloti, non il team. In un momento così difficile in cui spendiamo tra CEV e Motomondiale 60/70.000€ in tamponi (un’altra cosa già discutibile) aggiungi pure le ingiuste regole della direzione gara…
Nei loro uffici sono super disponibili, nulla da dire, ascoltano consigli e sembra che condividano la tua opinione se non che alla fine, fanno come tutti i figli, appena volti loro le spalle fanno quello che vogliono. Sono ormai il trio più chiacchierato del paddock per le loro avvincenti decisioni, con cui volta per volta non fanno altro che avvalorare le nostre tesi a proposito delle loro insensate decisioni. E nonostante loro a volte, in seguito si rendano conto di essersi sbagliati, non tornano mai sui loro passi, anzi continuano imperterriti per la loro strada. Fantastici!
L’ unica regola che possa impedire gli ingorghi, a parer mio, è far uscire i piloti dai box a 5 secondi l’ uno dall’ altro o fare la tanto detestata superpole. Mi sono dilungato anche troppo su questo argomento, ma è una cosa assurda che mi urta il sistema nervoso, già fragile".