“Se lascia la F1, lo faccio anche io”: perché Lambiase è fondamentale per i successi di Verstappen
Al termine di un serratissimo duello con Lewis Hamilton deciso solo all'ultimo giro dell'ultima concitata gara della stagione ad Abu Dhabi, Max Verstappen ha conquistato il suo primo titolo Mondiale di Formula 1. Il 24enne ha riportato l'alloro in casa Red Bull dopo 8 anni, mettendo così fine al dominio dei piloti Mercedes nell'era dei motori ibridi. Una vittoria, quella del 24enne figlio d'arte, che ha fatto felici contemporaneamente britannici, austriaci e ovviamente olandesi che, ognuno con il proprio ruolo, hanno contribuito al successo di quello che ormai è diventato Super Max. Dietro l'affermazione di Verstappen c'è però anche un po' di Italia, dato che uno degli uomini chiave del trionfo è senza dubbio il suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase, nato a Londra da genitori italiani.
L'italo-britannico e l'olandese fanno coppia fissa fin dall'arrivo di quest'ultimo in Red Bull nel 2016: precedentemente Lambiase, arrivato nel team austriaco l'anno precedente dopo le esperienze in Force India con Vitantonio Liuzzi, Paul Di Resta e Sergio Perez, era infatti l'ingegnere di pista del russo Daniil Kvyat, il pilota di cui Verstappen ha preso il posto nella prima squadra della scuderia di Milton Keynes. I due negli anni sono diventati un tandem così affiatato che pensare ad una separazione appare impossibile. Ed è di questo avviso anche il nuovo campione del mondo della Formula 1 che dopo il trionfo nel GP di Abu Dhabi ha ammesso quanto per lui Lambiase sia fondamentale con quella che sembra essere una vera e propria dichiarazione d'amore:
"Gliel’ho detto, quando deciderà di smettere lascerò la Formula 1 anche io. Voglio lavorare solo con lui – ha detto infatti all'emittente olandese Ziggo Sport –. Abbiamo un rapporto incredibile. Helmut Marko (il superconsigliere Red Bull, ndr) trova stupefacente il modo che abbiamo di comunicare. Ormai lui è il pilota e io l’ingegnere – ha poi aggiunto Verstappen parlando del suo rapporto con l'ingegnere di pista italo-britannico Gianpiero Lambiase –, voglio che mi dica alla radio quando divento o faccio lo str**zo e io voglio fare altrettanto nei suoi confronti. A livello di strategia non ho timori a gestirla dall’abitacolo. Se le gomme sono finite lo dico e rientro ai box – ha infine concluso l'olandese –, dove sarà meglio che le gomme siano pronte, anche se a volte la squadra vorrebbe che percorressi ancora un giro".