Scoppia la guerra tra Formula 1 e FIA, gli avvocati scrivono a Ben Sulayem: “È inaccettabile”
Dopo 12 mesi di tensioni l'inevitabile guerra tra la FIA e la Formula 1 è definitivamente esplosa. Liberty Media, la società che detiene i diritti commerciali del Circus, e la FOM guidata da Stefano Domenicali questa volta hanno duramente risposto all'ennesima ingerenza del Presidente della Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem negli affari della F1 rendendo di fatto insanabile la spaccatura. Dopo una serie di screzi (l'ultimo sulla questione del possibile ingresso di Andretti e Cadillac nel Circus) tra le parti, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'ultimo tweet pubblicato dal numero uno dell'organo di governo del motorsport riguardo alla presunta offerta di 20 miliardi di dollari presentata da un fondo dell'Arabia Saudita per diventare proprietario della Formula 1.
"In qualità di custode del motorsport, la FIA, in quanto organizzazione senza scopo di lucro, è cauta riguardo al presunto prezzo gonfiato di 20 miliardi di dollari stabilito per la F1. Si consiglia a qualsiasi potenziale acquirente di applicare il buon senso, considerare il bene superiore dello sport e presentare un piano chiaro e sostenibile, non solo un sacco di soldi. È nostro dovere considerare quale sarà l'impatto futuro per i promotori in termini di aumento delle tariffe di hosting e altri costi commerciali e qualsiasi impatto negativo che potrebbe avere sui fan" ha difatti scritto sul suo profilo social il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem.
Immediata la reazione dell'attuale proprietà del Circus Liberty Media e del suo braccio operativo Formula One Group guidato dal Ceo italiano Stefano Domenicali che questa volta non si sono limitati a rispondere verbalmente al capo della Federazione Internazionale. La risposta è infatti arrivata su carta intestata con gli avvocati Sacha Woodward Hill (capo dell'ufficio legale della Formula 1) e Renee Wilm (responsabile legale di Liberty Media Corporation) che hanno mandato una dura lettera al presidente Mohammed Ben Sulayem.
Nella missiva il presidente della FIA viene apertamente accusato di aver interferito in modo inaccettabile su questioni che non sono di sua competenza né della Federazione che presiede: "La Formula 1 ha il diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali del campionato inoltre la FIA si è impegnata in modo inequivocabile a non fare nulla che possa pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti. Riteniamo che questi commenti fatti dall'account ufficiale del presidente della FIA sui social media, interferiscano con questi diritti in modo inaccettabile" si legge infatti nella durissima lettera inoltrata alla Federazione Internazionale e al suo presidente dai legali di Liberty Media e Formula 1.
Nel prosieguo della missiva gli avvocati del Circus hanno poi alzato ulteriormente i toni lasciando intendere che la F1 potrebbe anche agire per vie legali contro la FIA e il suo numero uno qualora queste dichiarazioni infieriscano sul valore di Liberty Media Corporation e delle sue controllate quotata in borsa:
"Che qualsiasi potenziale acquirente delle attività di Formula 1 sia tenuto a consultarsi con la FIA, è errato. Qualsiasi individuo o organizzazione che commenti il valore di un'entità quotata in borsa o delle sue controllate, in particolare sostenendo o implicando di essere in possesso di conoscenze interne, rischia di causare un danno sostanziale agli azionisti e agli investitori di tale entità, per non parlare della potenziale esposizione a gravi conseguenze normative. Nella misura in cui questi commenti danneggiano il valore di Liberty Media Corporation, la FIA potrebbe esserne responsabile" chiosano difatti gli avvocati Woodward Hill e Wilm trasformando di fatto la lettera in una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti della Federazione Internazionale e del suo presidente Mohammed Ben Sulayem.