Schumacher, parla il prof Pucéat: “Le cure sono per il cuore, non per il cervello”
Michael Schumacher, ricoverato presso l'ospedale George Pompidou per una cura ancora top secret a base di cellule staminale, è cosciente: un'indiscrezione, quella rilanciata dal quotidiano francese Le Parisien, che non fa calare l'alone di mistero sulle reali condizioni dell'ex pilota della Ferrari e che non specifica il tipo trattamento al quale il tedesco, seguito dal dottor Philippe Menasché. A cercare di far chiarezza sulla vicenda, però, arrivano le parole del professor Michel Pucéat, uno dei massimi esperti delle cellule staminali embrionali e della loro applicazione in campo cardiologico, per patologie genetiche o congenite al Centro ospedaliero Marseille Medical Genetics, e che in passato ha collaborato proprio con Menasché: "Non conoscendo il quadro clinico del paziente risulta difficile offrire una lettura precisa del tipo di trattamento applicato. Ma posso affermare che, tenuto conto del luogo di ricovero e del titolare delle cure, non si tratta di cure staminali al cervello. In questo campo infatti non esistono sperimentazioni ufficiali in Francia" ha spiegato alla Gazzetta dello Sport.
Schumacher, entrato nella struttura ospedaliera lunedì, dovrebbe abbandonare l'ospedale parigino oggi dopo essersi sottoposto a una cura che dovrebbe prevedere trasfusioni di cellule staminali nell'organismo allo scopo di ottenere un'azione anti-infiammatoria sistemica. "In alcuni casi il trattamento staminale può essere finalizzato a risolvere stati infiammatori di altri organi, oltre al cuore, o per curare effetti di patologie particolari come l’artrosi. Non sono mai state applicate in questo senso terapie con cellule staminali, nonostante si sia pensato per un periodo che potessero avere un effetto anti-infiammatorio per l'Alzheimer" ha specificato Pucéat. Difficile stabilire con precisione le reali condizioni del sette volte campione del mondo di Formula 1 così come impossibile penetrare il muro eretto dalla famiglia per tutelare la privacy del tedesco. "A mia conoscenza non ci sono studi di applicazione delle staminali per curare lesioni al cervello di pazienti in coma o in stato vegetativo. In quel caso, le cellule sono morte, in modo irreversibile. In quel reparto si lavora in particolare sull’applicazione delle staminali ai tessuti del cuore, ma essenzialmente a scopi anti-infiammatori. Le sperimentazioni di rigenerazione delle cellule cardiache infatti non hanno condotto finora ai risultati sperati" ha concluso.