Schumacher intervistato con l’intelligenza artificiale: la famiglia ottiene un maxi-risarcimento
Una rivista tedesca, il Die Aktuelle, aveva utilizzato l'intelligenza artificiale per pubblicare un'intervista a Micheal Schumacher, spacciandola per vera. Un gesto che aveva creato molte polemiche in tutto il mondo, e per la quale il settimanale è stato condannato a risarcire la famiglia.
L'intervista con l'IA spacciata per reale
Il 15 aprile del 2023 il Die Aktuelle usò il chatbot character.ai, in grado di simulare interviste a personaggi famosi, per sbattere in prima pagina un'intervista "fake" a Micheal Schumacher. Se già questo gesto potrebbe essere ritenuto da alcuni come eticamente discutibile, visto le condizioni in cui versa l'ex pilota tedesco, in stato vegetativo da oltre dieci anni dopo l'incidente del 29 dicembre del 2013, il settimanale ha deciso di spingersi oltre.
La rivista ha scelto infatti di spacciare questa intervista come reale. Il titolo a caratteri cubitali, recitava un eloquente "La prima intervista" e "Esclusiva mondiale", con l'intento di confondere i lettori e far credere di aver parlato realmente con il sette volte campione del mondo. Anche all'interno dell'"intervista" di due pagine, veniva fatto credere che le parole fossero uscite realmente dalla bocca di Schumacher. "Niente mezze frasi scarne e nebulose da parte degli amici. Ma risposte da lui! Da Michael Schumacher, 54 anni! Ecco l'incredibile intervista! Con le risposte rivelatrici alle domande più scottanti che il mondo intero si è posto per così tanto tempo" era l'incipit con cui si apriva questa presunta "intervista".
Dopo l'uscita dell'intervista, si è scatenata un'ondata di sdegno sia in Germania, che nel resto del mondo, per il comportamento contrario a qualsiasi regola deontologica del periodico.
La causa della famiglia e il risarcimento
Alla famiglia di Schumacher, non sono bastate le scuse della rivista e il licenziamento della caporedattrice Anne Hoffmann, che aveva ideato l'intervista. Corinna, la moglie di Micheal, ha stabilito infatti regole rigidissime per proteggere la privacy del marito, con pochissime persone che possono visitarlo, mantenendo il massimo riserbo sulle condizioni di salute dell'ex pilota della Ferrari.
Il tribunale del lavoro tedesco, ha deciso di condannare la Funke Mediengruppe, il gruppo editoriale del Die Aktuelle, a un risarcimento di 200 mila euro.