Scena surreale alla Dakar: moto travolta da un’auto, che non si ferma e scappa
La Dakar è una corsa motoristica leggendaria, ma anche molto pericolosa. Negli anni, purtroppo, ci sono stati anche tantissimi incidenti gravi, molte sono state le vittime, perse la vita anche il grande Fabrizio Meoni. In ogni edizione i problemi non mancano. Pochi giorni fa, esattamente a Capodanno, un pilota è stato ferito gravemente da una bomba. Mentre nella tappa del 3 gennaio c'è stato un episodio surreale, qualcosa che forse in decenni non si era mai visto.
Perché c'è stata una collisione tra Giniel De Villiers, che guida un'auto, e il cileno Cesar Zumaran, alla guida invece di una motocicletta. Incidente vero che è stato anche in parte ripreso dalle telecamere. Un contatto classico stradale. Un tamponamento classico con la vettura che ha tamponato la moto, la differenza è che si viveva ovviamente una situazione molto pericolosa in gara e nel deserto dell'Arabia Saudita. Fortunatamente non ci sono stati problemi per i due piloti, in particolare per quello che era sulla moto.
Velocemente però è nata una polemica. Perché se è vero che quando si gareggia e si corre non bisogna pensare a niente e a nessuno è anche vero che nella Dakar i problemi possono essere infiniti e un po' di sportività sarebbe stata gradita. Giniel De Villiers non si è proprio fermato e dopo aver tamponato Zumaran ha deciso di proseguire. Il sudafricano, che ha già vinto questa manifestazione (nel 2009) è stato poi penalizzato dai commissari, che hanno guardato le immagini e hanno preso atto anche del gesto del cileno che gli fa cenno di proseguire. Ma De Villiers avrebbe dovuto comunque fermarsi per capire quali erano le condizioni di Zumaran, non lo ha fatto ed ha ricevuto una penalità di cinque minuti, che va a sommarsi al ritardo già corposo accumulato nelle due precedenti tappe.
La decisione è stata motivata dai commissari così: "De Villiers ha colpito il motociclista da dietro, e dopo averlo visto cadere ha continuato senza fermarsi e offrire alcun aiuto". Il pilota si è giustificato: "Il tratto in questione era pieno di rocce. Stavo procedendo con cautela e avevo visto il motociclista fermo sulla sinistra. C’era una roccia nascosta dalla sabbia e quando ci sono finito sopra sono stato spinto verso la moto e non ho potuto evitare di colpirla. Il motociclista mi ha subito fatto cenno di proseguire con il braccio. Per me è stato il segnale che era tutto a posto e che potevo continuare, così l’ho superato e non mi son voluto poi fermare perché il tratto era molto sabbioso e avevo paura di insabbiarmi e rimanere bloccato".