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Sainz si ribella e condanna Leclerc: il vero problema della Ferrari in un drammatico team radio

Anche nel GP della Gran Bretagna della Formula 1 2022 Carlos Sainz si è rifiutato di rispettare gli ordini del muretto Ferrari condannando di fatto il compagno Charles Leclerc a passare dal primo posto a fuori dal podio: i messaggi radio intercorsi tra lo spagnolo e il muretto del Cavallino a Silverstone certificano quale sia il vero problema della scuderia di Maranello.
A cura di Michele Mazzeo
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Nonostante la vittoria di Carlos Sainz, la sua prima in Formula 1, paradossalmente la grande sconfitta del GP della Gran Bretagna è proprio la Ferrari che esce da Silverstone con la consapevolezza di aver buttato un'altra occasione per riaprire davvero la lotta per il titolo Mondiale 2022 e avere un problema intestino ancor più grave di quello che si pensava dopo Monte-Carlo.

Da un lato l'ingiustificabile decisione del muretto di sacrificare in regime di safety car il pilota piazzato meglio in classifica (nonché il più talentuoso), Charles Leclerc, mentre era al comando, per tutelare lo spagnolo, secondo in gara e molto più indietro nella graduatoria iridata; dall'altro la certificazione del fatto che la politica del "non ci sono gerarchie predefinite tra i piloti" proclamata dalla scuderia di Maranello ha fallito miseramente creando un cortocircuito interno che, contrariamente alle intenzioni iniziali, si sta ritorcendo contro la stessa squadra.

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Il primo campanello d'allarme a riguardo era arrivato già a Monte-Carlo quando il rifiuto di Sainz agli ordini di scuderia aveva mandato nel pallone il muretto della Ferrari che con due errori di strategia ha rovinato la gara di Leclerc trovatosi a passare da primo a quarto (perdendo la possibilità di guadagnare importanti punti su Verstappen che gli è finito persino davanti alla bandiera a scacchi) senza alcuna colpa. A Silverstone, dove si è verificata la stessa identica situazione, è arrivata l'amara conferma che la mancata chiarezza sul ruolo in squadra del madrileno è diventata il vero problema del team del Cavallino. Problema che si ripercuote inevitabilmente sulle chance di Leclerc di lottare per quel titolo iridato che un pilota di Maranello non conquista dall'ormai lontanissimo 2007 (come conferma la proiezione della classifica senza gli errori di strategia del muretto della Rossa).

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La conferma che la mancanza di gerarchie è diventato un grande problema all'interno del team italiano arriva dai team radio andati in scena tra Carlos Sainz e il muretto della Ferrari durante il GP della Gran Bretagna. I primi sospetti sono arrivati nel momento in cui è apparsa evidente la riluttanza del team di chiedere allo spagnolo di far passare il compagno di squadra nettamente più veloce di lui nonostante l'ala anteriore rotta che ha permesso a Lewis Hamilton di riportarsi negli scarichi delle due F1-75 che guidavano la corsa dopo l'inconveniente occorso a Verstappen.

Ma la vera certificazione del fatto che il problema è diventato ancor più grave del previsto è arrivata tra il 41° e il 42° giro della gara di Silverstone prima con la discutibile scelta di non fare un doppio pit-stop in regime di Safety Car e sacrificare Leclerc che era al comando della corsa (cosa che ha fatto infuriare molto il monegasco come dimostra il faccia a faccia con Binotto andato in scena nel paddock al termine del GP) e poi con il quasi drammatico team radio andato in scena tra Carlos Sainz e il muretto Ferrari pochi secondi prima della ripartenza dopo la Safety Car.

Team radio con cui (ancora una volta) Sainz ha disubbidito agli ordini della scuderia condannando di fatto Charles Leclerc e azzerando le sue chance di vittoria e di approfittare della giornata nera di Verstappen (settimo al traguardo) per riaprire la lotta iridata. Rientrato, come tutti quelli che lo seguivano, con gomme soft nuove in seconda posizione alle spalle del monegasco tenuto invece in pista con gomme dure vecchie di 20 giri infatti a Carlos Sainz la Ferrari aveva chiesto di fare gioco di squadra facendo da tappo a Perez e Hamilton per permettere al compagno di squadra di prendere il largo dopo la ripartenza e provare a tenere duro, nonostante l'enorme gap prestazionale degli pneumatici,  per gli ultimi dieci giri di gara.

"Abbiamo bisogno che metti tra te e Charles una distanza di 10 macchine. Diamogli spazio per respirare" ha infatti chiesto il muretto della Ferrari a Sainz qualche attimo prima della ripartenza dopo la safety car. Lo spagnolo però si oppone all'ordine di scuderia rivolgendosi con tono supplicante alla scuderia: "Ma ragazzi, sono pressato da Hamilton. Vi prego, non chiedetemi questo. Vi prego. Sono sotto pressione. Fidatevi di me, ci perderemmo. Smettiamola con le invenzioni" è stata difatti la risposta del madrileno che si è quindi rifiutato di mettersi a disposizione del compagno di squadra condannandolo di fatto a finire fuori dal podio.

L' "Ok, va bene" con cui il muretto della Ferrari chiude questa comunicazione radio suona di fatto come una resa: la politica di non definire delle gerarchie tra i piloti non solo ha fallito ma adesso è diventata il vero problema della scuderia, problema che grava pesantemente sulle chance di riportare a Maranello quel titolo Mondiale di Formula 1 che i tifosi aspettano ormai da 15 anni.

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