Sainz penalizzato dalle Red Bull, rimpianto Ferrari a Jeddah: “La FIA fa cose che nessuno capisce”
Nonostante il terzo posto conquistato a Jeddah, che gli è valso il terzo podio consecutivo in Formula 1, il secondo in due gare nel Mondiale 2022, il pilota della Ferrari Carlos Sainz esce dal GP dell'Arabia Saudita con più di qualche rimpianto frutto soprattutto di alcuni controversi episodi che lo hanno sfavorito e nel quale erano coinvolti i due alfieri della Red Bull.
Nonostante un feeling ancora non ottimale con la F1-75, come ammesso dallo stesso spagnolo al termine della corsa sul tracciato saudita ("Ancora non mi sento a mio agio con la macchina. Abbiamo ancora dei decimi da trovare" ha infatti detto tra le altre cose il madrileno), il suo risultato finale a Jeddah sarebbe potuto essere migliore. Già perché il pilota Ferrari per ben tre volte è stato penalizzato un po' dalla sfortuna e un po' dal comportamento di Verstappen e Perez.
Il primo episodio riguarda il momento in cui Carlos Sainz è rientrato ai box per sostituire le gomme mentre in pista c'era la safety car uscita dopo l'incidente di Latifi finito a muro con la sua Williams. Mentre procedeva a velocità ridotta nella pit-lane infatti lo spagnolo è stato costretto a frenare per evitare il contatto con Max Verstappen che, forse incautamente, lasciava la piazzola di sosta per tornare in pista.
Questo episodio ha fatto molto infuriare il team principal del Cavallino Mattia Binotto che, a fine gara, si è lamentato del mancato provvedimento preso a riguardo dai Commissari F1: "A me personalmente dispiace per l’unsafe release di Max su Carlos al pit stop. Se Carlos non rallenta gli va addosso. I dati della telemetria sono evidenti secondo noi, abbiamo subito comunicato l’episodio alla Direzione Gara, ma non hanno ritenuto che ci fossero gli estremi per la penalizzazione" ha infatti commentato il numero uno del muretto Ferrari dopo il Gran Premio.
Questo però non è l'unico episodio del GP dell'Arabia Saudita che ha penalizzato Sainz. Poco dopo infatti, al momento dell'uscita dalla corsia dei box, nella curva successiva il 26enne madrileno si è trovato fianco a fianco con l'accorrente Sergio Perez che, nonostante da regolamento dovesse dare la precedenza alla Ferrari numero #55 in quanto passata per prima sulla linea bianca, ha stretto la traiettoria e si è messo davanti. Conscio che l'irregolarità compiuta gli sarebbe costata una penalità da parte dei Commissari, il messicano (e il muretto Red Bull) hanno deciso di restituire la posizione occupata ingiustamente, facendolo però soltanto dopo la fine del regime di Safety Car con il chiaro scopo di non permettergli di attaccare Verstappen (in quel momento secondo alle spalle di Leclerc) al momento della ripartenza a gruppo compatto.
A denunciare quanto accaduto (e soprattutto il mancato intervento da parte della Direzione di Gara FIA) è stato lo stesso Carlos Sainz nelle interviste post-gara: "Quella era la mia posizione. Mi hanno tolto la possibilità di superare Verstappen. Non ho capito perché non mi abbiano fatto passare durante il regime di safety car, a volte la FIA fa cose che nessuno capisce" ha detto infatti l'arrabbiato spagnolo riguardo a ciò che è avvenuto in pista a Jeddah.
Il terzo e ultimo episodio che ha sfavorito Carlos Sainz nel corso del GP dell'Arabia Saudita riguarda invece i quasi tre giri in cui si è girato in regime di Virtual Safety Car nei quali (questa volta sia lui che Perez), a causa di una falla nel regolamento, hanno visto aumentare di tre secondi il proprio ritardo dalla coppia di testa formata da Leclerc e Verstappen con il gap che è passato da cinque a otto secondi diventando così praticamente incolmabile per loro. Inevitabile dunque che il pilota Ferrari lasci Jeddah con qualche rimorso nonostante sia salito ancora una volta sul podio.