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Russell ha corso con un guasto per metà gara ma non lo sapeva: Mercedes l’ha tenuto all’oscuro

C’è un retroscena che racconta bene qual è stato il coinvolgimento emotivo di pilota e scuderia a Interlagos. La vettura di Russell, che ha vinto per la prima volta in carriera un Gran Premio, ha rischiato di non vedere la bandiera a scacchi.
A cura di Maurizio De Santis
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George Russell trionfa a Interlagos, è la prima vittoria della carriera del pilota Mercedes.
George Russell trionfa a Interlagos, è la prima vittoria della carriera del pilota Mercedes.

George Russell non sapeva cosa stava accadendo alla sua Mercedes mentre a Interlagos correva verso la prima vittoria della carriera in Formula 1. Non era al corrente del rischio che stava correndo, una beffa tremenda per il pilota che due anni fa (a Sakhir) si mise al volante e prese il posto di Lewis Hamilton (frenato dal Covid) ma ingoiò il boccone amaro del pasticcio combinato ai box e del caos pneumatici. Era in cima alla corsa, sentiva che ce l'avrebbe fatta ma in pit-lane montarono sulla sua vettura le gomme di Bottas e scivolò in ottava posizione.

Allora versò lacrime di rabbia e delusione, ieri ne ha assaporato la dolcezza per un trionfo atteso a lungo per se stesso e per la scuderia, che ha festeggiato il doppio podio con il campione del mondo inglese arrivato secondo (anche a causa di un contatto con Max Verstappen) e adesso vede il secondo posto nella classifica costruttori (-19 dalla Ferrari) come un'obiettivo possibile nell'ultimo Gran Premio in calendario (domenica 20 novembre, ad Abu Dhabi). A testimonianza del grande lavoro svolto nella seconda parte della stagione, ponendo le basi per un ritorno ambizioso nella prossima.

Russell è rientrato ai box della Mercedes, il pilota britannico è salito sul gradino più alto del podio in Brasile.
Russell è rientrato ai box della Mercedes, il pilota britannico è salito sul gradino più alto del podio in Brasile.

Russel è il ragazzo prodigio che sei anni fa si presentò nella sede delle Frecce d'argento a Brackley, a 70 chilometri da Londra. Le parole di Toto Wolff spiegano bene quale sia stato il coinvolgimento emotivo per il successo in Brasile: "Aveva 16 anni – ha ammesso il direttore esecutivo della Casa tedesca -, si presentò in giacca e cravatta e con una sua presentazione in powerpoint. Sei anni dopo ha vinto il suo primo Gran Premio. E lo ha fatto con pieno merito".

Il giro di rientro dopo la bandiera a scacchi è stato bello e commovente, il pilota sentiva il cuore esplodergli in petto e aveva la vista velata per il pianto. Aveva chiuso al comando anche della Sprint Race, mancava la ciliegina sulla torta: l'ha messa con una gara perfetta.

In quegli attimi gli sono passati davanti tutti gli anni trascorsi a inseguire un sogno, a vederlo finalmente materializzato davanti a sé. "È stata una gara molto intensa – ha confessato Russell, raccontando i momenti salienti della gara -. Ero in controllo ma quando in pista è uscita la safety car la pressione della corsa mi ha letteralmente prosciugato sia sotto il profilo fisico sia mentale. Vedevo Lewis che spingeva e sapevo che non avevo margine di errore. Sono orgoglioso di essere riuscito a gestire tutto".

Lewis Hamilton stringe la mano al compagno di scuderia che ha trionfato a Interlagos.
Lewis Hamilton stringe la mano al compagno di scuderia che ha trionfato a Interlagos.

Non proprio tutto… sarà anche per questo che dal muretto hanno preferito non rivelargli cosa stava accadendo alla sua macchina: una perdita d'acqua poteva compromettere la sua prestazione, strappargli dalle mani la vittoria.

"Ce ne siamo accorti durante la gara – ha aggiunto Wolff, come riporta motorsport.com – e non eravamo certi se ce l'avesse fatta o meno a concludere il Gran Premio. Temevano che si sarebbe fermato a pochi giri dal termine. Per fortuna non è successo". E hanno lasciato che continuasse: "Abbiamo deciso di lasciarlo guidare e, se fosse stato il caso, di provare solo a fine gara di fare qualsiasi cosa per raffreddare la monoposto".

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