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Ritrovata la rarissima Ferrari d’oro sparita 55 anni fa: proprietario beffato, non può riaverla

Ritrovata dopo 55 anni la Ferrari 330 LM carrozzata Fantuzzi color oro protagonista di un film di Fellini nel 1968 e vista per l’ultima volta in quello stesso anno in un’officina del quartiere Parioli a Roma: il suo legittimo proprietario però al momento non può riaverla indietro.
A cura di Michele Mazzeo
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Ci sono alcune auto rarissime che ad un certo punto sono sparite nel nulla entrando nella, grazie a quell'alone di mistero che le avvolge, nella leggenda dell'automobilismo. Su tutte la Bugatti Type 57 SC Atlantic del 1938 che oggi varrebbe 140 milioni di euro ma ufficialmente non esiste nessuno che ne possiede una. Ancora più raramente capita però che queste vetture sparite nel nulla vengano ritrovate o riappaiano all'improvviso ed è per questo che la storia della celeberrima "Ferrari d'oro" è quasi unica nel suo genere.

La protagonista di questa assurda vicenda è difatti la Ferrari 330 LM carrozzata Fantuzzi color oro che l'erede della famiglia Borghese, Massimo Chiappini, aveva acquistato nel 1965 dal dal fallimento della casa farmaceutica Ifi per poi vederla sparire nel nulla tre anni più tardi (anche se ne accorse solo diversi anni dopo).

Rientrato in Italia dopo uno dei suoi lunghissimi soggiorni all'estero (dove passa gran parte della sua vita), il noto architetto e professore universitario, si accorse che nel suo ricco garage mancava proprio quella Ferrari 330 LM carrozzata Fantuzzi che nel 1968 aveva prestato alla casa di produzione cinematografica Lombardi per le riprese del film di Federico Fellini "Tre passi nel delirio" (è difatti la vettura con cui Terence Stamp, che veste i panni del protagonista, gira a folle velocità tra le strade dei Castelli Romani finendo per schiantarsi contro una fontana) e che poi era stata portata nell'officina romana della Ferrari nel quartiere Parioli per le riparazioni.

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Dato il contratto stipulato all'epoca con l'officina ufficiale della casa di Maranello nella Capitale (che concedeva, una volta riportata la supercar allo stato originario, di utilizzarla per le corse a condizione che se ne preservasse lo stato), Massimo Chiappini ha per anni pensato che la sua rarissima Ferrari fosse in custodia presso l'officina. Ma in realtà nel momento in cui voleva riprendersi la sua 330 LM dorata ha fatto una scioccante scoperta: l'auto era sparita nel nulla e l'officina Ferrari dei Parioli non esisteva più. All'erede della famiglia Borghese non rimanevano dunque che i documenti che ne attestano la proprietà e i numeri della targa originale (tramite i quali però non è riuscito a scoprire dove fosse la sua preziosa vettura).

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A quel punto si è rivolto ad un avvocato specializzato nel settore delle controversie riguardanti le auto di lusso, Francesco Turco, che ha avviato le ricerche attraverso il numero di telaio della "Ferrari d'oro" di proprietà di Chiappini e, grazie al numero unico e irripetibile che contraddistingue ogni singola auto, a 55 anni dalla sua sparizione riesce a reperire la vettura: la Ferrari 330 LM carrozzata Fantuzzi si trova in un museo di Los Angeles, negli Stati Uniti.

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Mistero risolto dunque, ma per il suo proprietario i guai non sono ancora finiti. Già perché il museo non sembra intenzionato a restituire la vettura che il professor Chiappini non ha mai venduto, ceduto o regalato, e di cui aveva perso le tracce oltre mezzo secolo fa. Una beffa dunque per il noto urbanista che pur avendo ritrovato la sua rarissima Ferrari 330 LM carrozzata Fantuzzi non può ancora riaverla indietro. Una beffa che però non ha fatto sì che si arrendesse dato che ha già messo in mora la casa di Maranello affinché avvii una ricerca ufficiale e si interessi nel dirimere la questione e ha già avviato una battaglia legale con il museo di Los Angeles che però si preannuncia lunga e complicata.

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