Rissa in pista nel Motomondiale: pugni e colpi proibiti tra piloti dopo una caduta
Il tocco in pista provocato da una traiettoria calcolata male, la caduta e poi la rissa sulla ghiaia. Kaito Toba e Jaume Masiá sono i protagonisti dell'incidente che non avuto conseguenze fisiche (per fortuna) e della scazzottata da saloon, di quelle che partono quando i nervi sono a fior di pelle e l'adrenalina annebbia i sensi.
L'episodio è avvenuto alla fine della terza sessione di prove libere della Moto 3 ma è solo l'ennesima scintilla tra i due piloti. Non corre buon sangue per una storia di rivalità che arriva da lontano, il classico ‘sgarro' che ti leghi al dito per non dimenticare il torto subito. Cosa è successo? In buona sostanza Masiá approdò al Red Bull KTM Ajo Moto3 Team (quello attuale) nel 2021 e per Toba, che nel 2020 aveva fatto parte della squadra, non ci fu più spazio.
Si spiega anche così perché il giapponese e lo spagnolo, entrambi 22enni, sono venuti alla mani sul circuito di Valencia. Al disappunto e al diverbio scandito dal più classico "chi incolpa chi" si sono aggiunti vecchi dissapori, conti in sospeso e la rabbia per aver fallito l'ultimo tentativo per entrare in Q2.
In quel momento c'era in palio la possibilità di lottare per conquistare l'ultima pole position della stagione ma il contatto ha rovinato tutto. La dinamica mostra come Toba si allarghi troppo fino a entrare in collisione con Masiá (che era all'interno della traiettoria) all'uscita della curva 11.
Caduta inevitabile ma non è finita. Una volta sulla ghiaia c'è voluto poco perché passassero alle vie di fatto. L'iberico applaude in maniera ironica come a dire: bravo… hai visto cosa hai combinato? L'avversario la prende male e gli molla un ceffone sul casco rinfacciandogli che la responsabilità di quanto accaduto è solo sua.
La reazione di Masiá a quel buffetto è di ben altro tenore: rifila a Toba un pugno sul casco, ne nasce una rissa a bordo pista che viene sedata subito dai commissari accorso sul posto. La vicenda non passerà sotto traccia, la direzione di gara ha deciso di aprire un'indagine prefigurando sanzioni per entrambi, anche provvedimenti abbastanza severi. Possibile che la punizione sia la stessa che nel 2021 venne comminata allo spagnolo Jeremy Alcoba e all'inglese John McPhee che a Doha (2021) se le diedero di santa ragione. Oltre a un'ammenda di mille euro a testa, furono inflitti anche secondi di penalità da scontare nel Gran Premio successivo e partenza dalla pit-lane.