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Red Bull accusata dalla McLaren in Formula 1: “Quello che fanno non è consentito in nessuno sport”

Pesanti accuse del Ceo McLaren Zak Brown nei confronti della Red Bull alla vigilia del Mondiale di Formula 1 2024: nel mirino lo stretto legame con la squadra satellite AlphaTauri con il numero uno della scuderia inglese che si rivolge direttamente alla FIA affinché elimini l’anomalia delle multiproprietà dal regolamento della F1.
A cura di Michele Mazzeo
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Mentre i motori sono ancora fermi, a scaldarsi in Formula 1 alla vigilia del Mondiale 2024 sono gli animi. Non sono passate inosservate infatti le pesanti accuse rivolte dalla McLaren alla Red Bull, dominatrice con Max Verstappen degli ultimi due campionati. Accuse che riguardano un'anomalia presente nel regolamento del Circus che consente ad unico proprietario di avere due distinti team in griglia che, seppur in modo limitato, inevitabilmente si favoriscono l'un l'altro. Anomalia che permette alla squadra austriaca di avere di fatto una "scuderia B" come l'AlphaTauri che ha sì una sede (in Italia, a Faenza) e un personale indipendente da Milton Keynes ma fanno capo entrambe alla stessa proprietà, il colosso delle bibite energetiche fondato dal compianto Dietrich Mateschitz.

Nel caso specifico dunque tra i due team che sulla carta dovrebbero essere avversari non c'è un rapporto tra venditore e cliente (come nel caso di Mercedes che vende motori e altri componenti a McLaren, Williams e Aston Martin o Ferrari che lo fa invece con Haas e Sauber) bensì una subalternità come dimostra il fatto che persino i piloti dell'AlphaTauri vengono scelti (e anche rimossi) a proprio piacimento da Helmuth Marko e Christian Horner, rispettivamente numero due e numero uno della scuderia Red Bull. Una cosa che può essere utilizzata a proprio vantaggio anche durante i weekend di gara nelle fasi cruciali di una stagione (la strenua difesa di Tsunoda e Gasly sul contendente di Verstappen per il titolo Lewis Hamilton nel finale del Mondiale 2021 ne è stato l'esempio più lampante ma non l'unico).

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Uno strettissimo legame che per il Ceo della McLaren, Zak Brown, insinua dubbi sulla regolarità dei campionati:"La Formula 1 ha bisogno di dieci costruttori indipendenti, le multiproprietà non hanno più alcun senso di esistere. Le regole devono essere modificate presto, quelle che consentivano ad un unico azionista di avere un team A e un team B erano state introdotte tanti anni fa quando non c'era il budget cap e la differenza di investimenti fra una Mercedes e una squadra minore era incolmabile. All'epoca sì che aveva senso, ma ora non più" ha difatti ribadito il numero uno della squadra di Woking in un incontro con alcuni media selezionati.

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Le accuse del boss della McLaren nei confronti della Red Bull sono pesanti e non manca l'appello alla FIA affinché modifichi il regolamento a riguardo in vista del prossimi Mondiali di Formula 1: "La comproprietà di una squadra A e una B è una grande preoccupazione per noi e riguarda la salute e la correttezza dello sport. Con questo sistema ne traggono vantaggio entrambe le squadre: ne beneficia non solo il team B ma anche quello A. È una pratica non consentita da nessuno sport importante. In tutti gli altri grandi sport non è permesso che due squadre dello stesso proprietario giochino nello stesso campionato" ha difatti chiosato uno Zak Brown riferendosi esplicitamente allo stretto rapporto tra la Red Bull e la sua squadra satellite AlphaTauri.

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