Rallenta prima del traguardo per festeggiare, sbruffonata imperdonabile: lo superano in due
L'ultima tappa del GT World Challenge Asia (il corrispettivo asiatico del campionato a cui partecipa Valentino Rossi in Europa) andata in scena sul circuito giapponese di Sugo ha riservato una clamorosa beffa al padrone di casa Takeshi Kimura che non dimenticherà facilmente quanto avvenuto nel finale di gara-2. Il pilota giapponese, assoluto dominatore della corsa, infatti si è visto superare da due avversari qualche metro prima del traguardo nonostante cinquanta metri prima avesse un rassicurante vantaggio su entrambi, cioè quando ormai stava già festeggiando il successo.
Il pilota della Ferrari 488 GT3 numero 777 di CarGuy Racing, in testa all'ultimo appuntamento del weekend sul circuito giapponese e con un bel margine sui più immediati inseguitori (22 secondi di vantaggio all'ultimo rilevamento cronometrico), a due giri dal termine ha avuto un problema con una ruota che gli ha fatto perdere un po' di terreno consentendogli comunque di arrivare agli ultimi trecento metri di gara con un rassicurante vantaggio di oltre sei secondi sui due connazionali che procedevano alle sue spalle in lotta tra loro per la seconda posizione.
Certo di aver ormai conquistato il successo cento metri prima della bandiera a scacchi il driver nipponico ha rallentato sensibilmente la propria andatura e, una volta entrato nel rettilineo principale, si è alzato dal sedile e ha iniziato ad accendere e spegnere i fari per festeggiare quella credeva fosse ormai una certa vittoria con i suoi meccanici che nel frattempo si stavano avvicinando al muretto dei box per celebrare il suo passaggio per primo sotto la bandiera a scacchi.
Mentre era intento a festeggiare, poco prima che tagliasse la linea del traguardo, ecco però che accade il disastro: Takeshi Kimura si è difatti visto superare sia dall'Aston Martin Vantage numero 47 di Satoshi Hoshino che dalla BMW M4 numero 5 di Tomohide Yamaguchi che sfrecciavano ad altissima velocità sul lato esterno della carreggiata, finendo così incredibilmente in terza posizione sotto la bandiera a scacchi al termine di una gara che non solo aveva ormai vinto ma che aveva addirittura già festeggiato.