Quando Schumacher scoppiò in un pianto inconsolabile alla domanda su Senna: “Possiamo fermarci?”
Era il 10 settembre del 2000, dopo un'estate molto complicata, che lo aveva visto perdere la leadership del mondiale, a causa di rotture dell'auto e incidenti, con Mika hakkinen che con la sua McLaren lo aveva superato in classifica, e sembrava essere diventato il favorito per la conquista del mondiale. Era dal Gran Premio del Canada, disputato quasi tre mesi prima, che Micheal Schumacher era fermo a 40 vittorie, una in meno di Ayrton Senna.
L'estate difficile di Schumacher
Dopo la vittoria nel Gp canadese, iniziarono una lunga serie di problemi per il campione tedesco. Prima la rottura del motore in Francia, poi i tamponamenti subiti alla prima curva sia in Austria, da Ricardo Zonta, che in Germania, da Giancarlo Fisichella. Così il vantaggio di oltre 20 punti su entrambi i piloti Mclaren è evaporato, con i piloti McLaren che metteranno in difficoltà Schumacher anche in Ungheria e in Belgio, dove sul Kemmel ci fu lo storico sorpasso di Hakkinen che sfruttò il doppiaggio di Zonta.
Il Gp di Monza
In Italia, la musica sembra decisamente cambiare. La prima fila viene occupata interamente dalle Ferrari, con Schumacher a precedere Barrichello. Alla partenza Schumacher si portò subito al comando, rimanendoci fino al termine della corsa. Gara che fu caratterizzata da un tragico incidente, causato da Frentzen che centrò Barrichello e coinvolse diversi piloti, causando la morte di Paolo Gislimberti, volontario della Cea colpito da una ruota e da un pezzo di sospensione che si staccarono dall'auto di Frentzen.
Le lacrime in conferenza stampa
Quando Micheal Schumacher si è presentato alla tradizionale conferenza stampa post gara, affiancato da Hakkinen e il fratello Ralf che erano saliti con lui sul podio, il ferrarista è sembrato fin da subito provato. Alla domanda del giornalista che gli chiese se fosse felice del suo successo, Schumacher rispose di essere esausto. Quando poi al pilota tedesco venne chiesto se raggiungere Ayrton Senna a 41 vittorie avesse un significato particolare, il ferrarista non riuscì a contenere le lacrime, scoppiando in un pianto incontrollabile, spingendo sia Hakkinen che il fratello Ralf a fare chiari gesti al giornalista, chiedendogli "Possiamo fermarci?", e lasciare Micheal al suo pianto.
La rivalità tra Senna e Schumacher
Schumacher e Senna hanno fatto in tempo a incontrarsi in pista, e tra loro scoppiò una grossa rivalità. Durante il Gran Premio di Interlagos del 1992, l'allora astro nascente tedesco accusò apertamente Senna, costretto al ritiro nel Gp di casa per problemi tecnici, di averlo volontariamente rallentato. Tensione fra i due che aumentò ulteriormente nel Gp di Francia dello stesso anno, quando Schumacher causò il ritiro di Senna, con il brasiliano che durante la sospensione della gara per pioggia decise di affrontare il tedesco in griglia. Rivalità che vide il suo momento più intenso durante la sessione di test in Germania, con Senna che questa volta si scagliò fisicamente contro Schumacher, prendendolo per il colletto della tuta e spingendolo.
La dedica del titolo mondiale
Il 1994 sarebbe poi dovuto essere l'anno della definitiva resa dei conti, con Senna che aveva firmato per la Williams, e Schumacher che sembrava pronto per fare un ulteriore salto di qualità. Ma il destino, proprio in Italia, durante il Gp di Imola di 30 anni fa, sottrasse per sempre Senna al mondo delle corse, e proprio in quell'anno il tedesco conquistò il primo dei suoi 7 titoli mondiali, e dedicò proprio a Senna la vittoria del titolo.