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Quali sono i sospetti sull’uso dei motori Red Bull e McLaren in F1: l’analisi dell’ingegner Mazzola

L’ex ingegnere della Ferrari Luigi Mazzola ha analizzato per noi di Fanpage.it la SF-24 Evo portata in pista nel GP di Imola della Formula 1 2024 e del suo rendimento, parlando poi anche dei sospetti sollevati da Leclerc riguardo allo strano utilizzo delle strategie motore da parte di Red Bull e McLaren e dei recenti progressi fatti da quest’ultima.
A cura di Michele Mazzeo
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Nel GP di Imola della Formula 1 2024 la Ferrari ha introdotto il tanto atteso pacchetto di aggiornamenti alle SF-24 di Leclerc e Sainz che però sia in qualifica che in gara sono state battute dalla solita Red Bull di Max Verstappen ma anche dalle McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri (davanti alle rosse nelle qualifiche prima della penalità e davanti allo spagnolo alla bandiera scacchi nella corsa della domenica) che invece con gli sviluppi portati a Miami sembrano aver colmato il gap dalle RB20. E non sono mancati i sospetti, palesati dal monegasco dopo la gara, riguardo ad un qualcosa di strano che i piloti della scuderia austriaca e di quella britannica avrebbero fatto a livello di strategia motore per avere un maggiore guadagno sulle rosse in alcuni punti del tracciato imolese.

Pacchetto d'aggiornamenti, novità, soluzioni e possibili manovre che siamo andati ad analizzare in un'intervista con l'ingegner Luigi Mazzola, tecnico di rilievo della scuderia Ferrari per oltre 20 anni ricoprendo ruoli importanti durante l'epoca d'oro del dominio con Michael Schumacher e degli ultimi titoli piloti (con Raikkonen nel 2007) e costruttori conquistati dalla compagine di Maranello, che, grazie alla sua grande esperienza in Formula 1 e al suo sterminato bagaglio di conoscenze tecniche ci ha permesso di avere una risposta ad alcuni degli interrogativi lasciati dopo aver visto la nuova SF-24 all'opera nel GP di Imola.

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Facciamo un primo bilancio del nuovo pacchetto di aggiornamenti introdotto dalla Ferrari sulla SF-24 a Imola…

"C'è un aspetto positivo e un aspetto un po' meno positivo. L'aspetto positivo è che non hanno avuto problemi di bilanciamento con la macchina che è subito andata forte. Quello un po' meno positivo è dato dal confronto con le aspettative che erano molto alte, nonostante la Ferrari abbia cercato di abbassarle alla vigilia. Alla fine la pista ha detto che sei quarto e quinto in qualifica e sei terzo e quinto in gara, mentre ci si aspettava che lottassero per la pole e per la vittoria, come aveva anche detto Leclerc e come, a vedere le facce al venerdì, credevano un po' tutti all'interno della squadra. Quindi questo pacchetto d'aggiornamenti qualcosa ha portato ma non in maniera così importante come ci si aspettava".

Gli aggiornamenti introdotti mostrano uno sviluppo che ha migliorato le prestazioni in gara, mentre in qualifica la Ferrari non sembra aver fatto passi in avanti…

"Quando lavori a degli sviluppi a stagione in corso hai solo due aree su cui puoi e devi lavorare: mettere più carico e creare più bilanciamento. Poi lo puoi fare aerodinamicamente, intervenendo sulle geometrie delle sospensioni o riducendo il peso. Quindi non c'è un lavoro prettamente orientato più al miglioramento delle prestazioni in qualifica o in gara,  ma ci si propone di avere più efficienza (equiparabile ad un aumento di potenza motore) e migliorare l'accordo tra l'assale posteriore e l'assale anteriore, cioè il bilanciamento".

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All’interno dello stesso GP si vedono cambi di prestazioni repentini, anche con la stessa mescola. Ieri per esempio Norris faticava su Leclerc poi, nello stesso stint, è andato quasi a riprendere Verstappen. Come si spiega?

"Lasciamo stare ciò che dicono piloti e team nelle comunicazioni radio. In questo caso credo sia dovuto esclusivamente ad una differente gestione delle gomme. Leclerc e Verstappen con le gomme dure hanno spinto ad inizio stint mentre Norris ha risparmiato all'inizio per poi spingere di più nel finale e avere quel di più rispetto agli altri due.

Per quanto riguarda Verstappen però si può fare anche un discorso di mescola dato che con le soft in qualifica è andato forte, poi è andato bene con le medie nel primo stint della gara e infine è andato meno bene con le gomme dure. In questo caso potrebbero anche esserci dei problemi di bilanciamento (sovrasterzo, sottosterzo, macchina più difficile da guidare, macchina ‘snap') che mano a mano che le gomme dure si usurano vengono fuori. Mentre la McLaren che sembra essere molto bilanciata ed efficiente si ritrova a gestire come e quando vuole come sfruttare le gomme".

Gli aggiornamenti hanno permesso alla McLaren di ricucire il gap con la Red Bull. Secondo lei è una questione di caratteristiche delle piste di Miami e Imola oppure saranno questi i valori che vedremo anche nelle prossime gare?

"Saranno questi i valori che vedremo anche nelle prossime gare. Le caratteristiche della pista influivano nella passata stagione ma con il lavoro fatto in inverno e gli ultimi sviluppi portati a Miami, la McLaren ha ridotto il drag mantenendo il carico, quindi non credo la tipologia della pista possa influire sulla prestazione della McLaren. Forse solo su circuiti come Montreal o Monza dove conta tanto la velocità di punta, a ridotto livello di carico, allora i valori possono cambiare".

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Parlando delle due scuderie rivali Leclerc dopo la gara ha detto che "Red Bull e McLaren fanno qualcosa di strano a livello di strategia motore in rettilineo"…a cosa si riferiva secondo lei?

"Guardando la comparazione delle telemetrie di Leclerc, Piastri e Verstappen si vede come la Ferrari perda nel primo rettilineo e anche nel rettilineo successivo. Ora, perdere in quei punti dalla Red Bull ci sta, anche perché Verstappen aveva preso quella bella scia da Nico Hulkenberg, ma dalla McLaren ci sta un po' di meno. A questo punto viene da pensare che hanno una macchina probabilmente molto più efficiente e ci potrebbe essere anche una diversa distribuzione della carica della batteria che hanno a disposizione nel singolo giro. Se Leclerc ha detto quello evidentemente ha escluso si possa trattare di altro (efficienza, carico o l'accensione immediata delle gomme) ed è abbastanza sicuro che sia stata la gestione della carica del KERS a fare la differenza. Difficile per me dare per certo che si riferisse al sistema ibrido".

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