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Pilota russo stravolto, si scusa: “Sapevo che il saluto nazista in Italia è segno di gratitudine”

Artyom Severyukhin che dopo aver vinto la gara di kart si è lasciato andare ad un saluto nazista sul podio rischia grosso. Il 15enne si è scusato, dichiarando di aver frainteso il senso del gesto.
A cura di Marco Beltrami
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Il week-end da incorniciare dei motori italiani, grazie alla vittoria di Leclerc in Formula 1 e di Bastianini e Arbolino rispettivamente in MotoGP e Moto2 è stato parzialmente offuscato da quanto accaduto in occasione del campionato europeo juniores di kart. La prima tappa, in quel di Portimao, ha fatto registrare il trionfo del 15enne russo Artyom Severyukhin, ma a fare il giro del mondo più che la sua impresa è stato il suo gesto a sorpresa durante la premiazione, che ha sollevato un polverone e gli è costato molto caro. Proprio mentre festeggiava entusiasta il primato sul podio con tanto di bandiera tricolore e inno italiano, Severyukhin ha sfoderato il saluto romano scatenando indignazione e polemiche.

Nato e cresciuto in Russia, Artyom a seguito della guerra in Ucraina ha ottenuto come i suoi colleghi connazionali il via libera a gareggiare purché senza la bandiera e l'inno del suo Paese. Ecco allora dopo essersi allenato da un anno e mezzo in Italia ha potuto sfruttare l'occasione per ottenere la licenza italiana con la sua richiesta che è stata accettata. Il successo che sembrava dare lustro ai colori del Belpaese però è stato vanificato da quanto fatto dopo, con il gesto vietato reso ancor più eclatante dal possibile riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina.

Nonostante i tentativi di gettare acqua sul fuoco della mamma del ragazzo, che ha fatto riferimento ad un tentativo mal riuscito di "mandare cuori", il gesto accompagnato anche da una risata di Severyukhin ha scatenato un vero e proprio effetto domino di reazioni. L'Automobile Club d'Italia ha condannato il saluto romano, valutando così la possibilità di ritirare subito la licenza dietro apertura di un procedimento disciplinare. Come se non bastasse poi anche il suo team, ovvero gli svedesi di Ward Racing hanno usato la mano pesante con la volontà di "porre termine al suo contratto per le gare, non ritenendo più possibile continuare la cooperazione".

Ward Racing ha voluto prendere le distanze dal gesto di Severyukhin, sottolineando come la posizione del team sia quella di esprimere totale solidarietà all'Ucraina e al suo popolo, "orgogliosi del fatto che la Svezia ha preso la storica decisione di inviare armi all'Ucraina per combattere contro l'esercito russo". Attenzione anche a quello che potrebbe fare la FIA, ovvero la Fédération Internationale de l'Automobile: non è da escludere e potrebbe diventare effettiva a breve, anche la sospensione della licenza di Artyom Severyukhin. Una vera e propria mazzata per la sua giovane carriera.

Rischiano dunque di non servire a nulla le scuse del 15enne. In un videomessaggio infatti Artem Severyukhin ha spiegato di aver frainteso il significato del suo gesto: "Voglio scusarmi con tutti per quanto accaduto ieri all'European Karting Championship. In piedi sul podio, ho fatto un gesto che molti hanno percepito come un saluto nazista. Ma non lo è. Non ho mai sostenuto il nazismo e lo considero uno dei peggiori crimini contro l'umanità. Ho corso con licenza italiana e ho vinto la gara sotto bandiera italiana. E i ragazzi davanti al podio mi hanno mostrato che in Italia, in questi casi, è consuetudine colpirsi al petto nella regione del cuore, esprimendo gratitudine. Volevo solo fare questo gesto. Come sia successo tutto il resto non so spiegare".

Il ragazzo russo spera di non ricevere sanzioni troppo pesanti visto che non voleva assolutamente sostenere né nazismo, né fasciamo: "So di essere da biasimare. So di aver sbagliato. E sono pronto per essere punito. Ti chiedo solo di capirmi perché he nelle mie azioni non c'era alcun sostegno al nazismo o al fascismo. Non c'era il desiderio di offendere i piloti, i tifosi, la squadra, i telespettatori della trasmissione. Scusatemi per favore".

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