Piastri fa un capolavoro a Baku, battuta la Ferrari di Leclerc: disastro tra Sainz e Perez nel finale
Capolavoro di Oscar Piastri che vince il GP dell'Azerbaijan della Formula 1 2024 al termine di un serratissimo e lunghissimo duello con la Ferrari di Charles Leclerc che partiva dalla pole position e aveva mantenuto il comando dopo la partenza.
A Baku l'australiano della McLaren ha preso la testa della corsa grazie ad un gran sorpasso compiuto subito dopo il valzer dei pit-stop resistendo poi ai vari tentativi d'attacco fatti dal monegasco nel corso dei restanti 30 giri in cui è stato sempre incollato agli scarichi della sua monoposto. I due grandi protagonisti di giornata hanno però dovuto fare i conti anche con un rigenerato Sergio Perez che a fasi alterne si è unito alla compagnia prima di dover fare i conti anche con l'altra Ferrari di Carlos Sainz che, dopo un gran recupero, nel finale ha raggiunto il terzetto di testa andando a lottare per il podio.
Nel penultimo giro però è arrivato il colpo di scena finale: il messicano della Red Bull attacca un Leclerc in difficoltà con le gomme in fondo al rettilineo, ne approfitta lo spagnolo che supera il messicano e tenta addirittura di soffiare la seconda posizione al compagno di squadra. Non riuscendo in quest'ultima manovra il madrileno ha quindi provato a difendersi da Perez chiudendo la porta all'esterno in uscita di curva: inevitabile a quel punto il contatto con i due piloti che vedono così terminare contro il muro la propria gara.
La corsa dunque finirà sotto regime di virtual safety car e a beneficiarne è stato George Russell che conquista un inaspettato terzo posto. Quarto chiude invece Lando Norris al termine di una pazzesca rimonta dalla 15esima posizione (regalando anche punti importanti alla McLaren che scavalca così la Red Bull in vetta alla classifica costruttori), mentre il leader del Mondiale Max Verstappen termina in quinta posizione davanti a Fernando Alonso, le due Williams di Alexander Albon e Franco Colapinto (primi punti in F1 per lui), Lewis Hamilton e Oliver Bearman (a punti anche lui, come l'argentino, alla seconda gara della carriera in Formula 1).