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Perché Valtteri Bottas ha i baffi: sostiene una buona causa

Il pilota della Mercedes Valtteri Bottas nell’ultimo GP di Formula 1 a Imola si è presentato con un nuovo look sfoggiando degli insoliti baffi. Con questo gesto il finlandese sostiene la challenge di beneficienza ‘Movember’ per sensibilizzare sulla prevenzione delle più comuni forme tumorali maschili.
A cura di Michele Mazzeo
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Il nuovo look sfoggiato dal pilota della Mercedes Valtteri Bottas durante la gara del GP dell'Emilia Romagna a Imola non è passato inosservato. Il finlandese della Mercedes, secondo nella classifica del Mondiale 2020 di Formula 1, si è presentato all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari sfoggiando degli insoliti baffi. Dietro questo cambio di look non c'è però una ragione estetica bensì benefica. Il 31enne di Nastola infatti partecipa a "Movember", una challenge benefica in cui gli uomini lasciano i baffi per un mese. Il driver della Mercedes con questa sua iniziativa spera di raccogliere fondi per il trattamento e la ricerca sul cancro alla prostata, il cancro ai testicoli e la salute mentale degli uomini.

Cos'è Movember: l'iniziativa benefica a cui partecipa Valtteri Bottas

Movember è un evento annuale che si svolge durante tutto il mese di novembre, durante il quale gli uomini si fanno crescere i baffi al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la prevenzione delle più comuni forme tumorali maschili. Il nome è una crasi delle parole inglesi “Moustaches” (Baffi) e “November” (Novembre). I baffi diventano quindi il simbolo di quanti appoggiano l’iniziativa che, oltre alla campagna informativa sulla prevenzione e la diagnosi precoce, raccoglie fondi da destinare alla ricerca, tramite offerte volontarie e il ricavato della vendita di gadget.

L’idea sostenuta da Valtteri Bottas è nata nel 2003 da alcuni ragazzi di Melbourne che, dopo un paio di birre, decisero di farsi crescere i baffi per imitare la moda degli anni ‘80. Per giustificare il loro nuovo look pensarono di raccogliere dei fondi in favore della ricerca contro il cancro non immaginando che la loro idea, nata per gioco, si sarebbe poi trasformata in un movimento globale.

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