Perché Valentino Rossi in Ducati è stato un fallimento: “Ci furono momenti turbolenti e dolorosi”
Valentino Rossi alla Ducati sembrava un sogno per tutto il pubblico italiano amante della MotoGP e del campione pesarese. Quell'avventura però non andò bene come tutti si aspettavano. Il Dottore infatti approdò in Ducati tra grandi proclami ma i risultati in pista non erano dei migliori. Ma cosa accadde? L'ex ingegnere Ducati, Juan Martinez, ha ricordato proprio quel periodo trascorso con Valentino Rossi in Ducati raccontandolo nel corso del documentario di DAZN ‘Life in Red'. Un pilota italiano in un team italiano sembrava il matrimonio perfetto.
Ma nel 2011, anno dell'arrivo di Rossi in Ducati, successe di tutto. "Il problema principale dell'esperienza con Valentino Rossi è stato che lui è arrivato in Ducati come un fenomeno che poteva salvare il team da una situazione, non difficile, ma che poteva essere migliorata". Ma purtroppo non è stato così. L'ex capo meccanico della Ducati ricorda: "Il problema è che non sapevamo veramente come fosse quella moto – spiega -. In due anni sono state realizzate sette diverse versioni di moto".
Cosa accade di così grave in Ducati durante il periodo di Valentino Rossi
Questo chiaramente denotava grandi problemi all'interno del team che non sempre si riuscirono a gestire, proprio come racconta Martinez: "Ad un certo punto hanno dovuto bloccare anche i social network a causa delle critiche rivolte alla dirigenza e ai risultati che Valentino stesso stava ottenendo – continua ancora Martinez nel suo racconto – e questo ha influito su tutti i settori dell'azienda, da Dominicali stesso fino a ognuno di noi". Ciò che stava accadendo dunque destabilizzava completamente il team.
Quando se ne va Filippo Preziosi e restano con un tecnico tedesco Bernhard Gobmeier, il cambiamento fu totale: "Ci sono stati momenti molto turbolenti e, dal mio punto di vista, emotivamente molto dolorosi, perché credo che il lavoro svolto in fondo sia stato mancato di rispetto". Ma qual è stato il problema principale della Ducati con Rossi? Sostanzialmente, spiega Martinez, la Ducati non aveva a disposizione una moto abbastanza competitiva per le ambizioni di un campione come Valentino Rossi, e lo spiega.
Perché la Ducati di Valentino Rossi non funzionò come ci si aspettava
"Quella era una moto pensata e concepita per non avere un telaio perimetrale, e l'arrivo di Valentino ha cambiato anche questa parte molto importante del progetto, un po' con l'intenzione di trasformare una Ducati in una Yamaha". Questo chiaramente alterò tutto il progetto: "L'aspetto di quel telaio perimetrale in alluminio attorno ad un motore che non era stato pensato e concepito… a livello di volume era molto più grande di un motore concepito per avere quel telaio perimetrale, poiché rendeva la motocicletta ergonomica"
Il risultato, come raccontato da Martinez, fu quasi disastroso: "Era una moto particolarmente larga e ciò limitava la capacità dei piloti di muoversi sulla moto, ostacolandone le prestazioni". Le critiche furono tante e anche pesanti per quanto avvenuto: "Ci furono grandi tensioni, anche all'interno dell'azienda. Una critica nei confronti delle azioni e dei risultati che è riuscito a ottenere Valentino Rossi in quel periodo alla Ducati".