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Perché la Red Bull è impossibile da copiare per gli altri team di Formula 1: farebbero un errore

La Red Bull che è stradominato il Mondiale di Formula 1 del 2023 probabilmente verrà copiata, o quantomeno imitata, dalle altre scuderie. Dall’interno del team chi crea la vettura, con Newey, però dice che copiare non basta per volare su alti livelli.
A cura di Alessio Morra
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La Red Bull ha vinto gli ultimi tre titoli Mondiali piloti con Verstappen, e gli ultimi due dei Costruttori. Nelle ultime due annate ha lasciato poco e niente a tutti gli avversari, 21 Gp su 22 nel campionato 2023. Nessuno ha interpretato meglio il regolamento rispetto al ‘Genio' Adrian Newey. Verstappen e Red Bull saranno favoritissimi anche nel Mondiale 2024. Anche se in tanti credono che Ferrari, Mercedes e McLaren saranno più vicine, e anche tanto più vicine, perché tutte e tre le scuderie dovrebbero ‘copiare' il modello vincente. Ma da casa dei campioni arrivano messaggi forti e chiari a tutti gli altri, messaggi che provano a sminuire le velleità degli storici rivali della Red Bull.

In Formula 1 chi ha un'idea geniale e vincente sa bene che prima o dopo più o meno tutti gli altri proveranno a copiarla. Di fatto, è una legge non scritta. La Red Bull nel 2023 ha disputato un campionato strepitoso, ha realizzato qualcosa che non ha precedenti. Il team austriaco è ovviamente preso a modello dagli avversari. La McLaren in corso d'opera ha modificato la sua vettura e ha fatto un enorme salto di qualità, anche se non è riuscita a vincere, ma si è avvicinata molto. Ferrari e Mercedes stanno lavorando e sperano di aver imboccato (finalmente) la strada giusta. Tutti avranno un'ispirazione Red Bull. E tutti cercheranno di essere lì, pronti a lottare con SuperMax, l'invincibile.

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La Red Bull è un passo avanti, ma forse pure due o tre, e proverà a innovarsi e a migliorare per mantenere l'ampio vantaggio. Il direttore tecnico, l'ingegnere francese Pierre Wache, ha però inviato un messaggio preciso a tutti in un'intervista rilasciata a ‘Autosport'. Copiare non basta e anzi può essere addirittura dannoso se non si sa o meglio non si capisce dove si devono mettere le mani.

Pierre Wache, che è il braccio destro di Newey, ritiene che bisogna andare fino in fondo per capire perché la Red Bull è così veloce. In poche parole, non basta fare un muso o dei fianchi identici alla vettura con il numero 1 per volare come fa Verstappen, e spiega anche il perché della cosa: "Penso sia possibile copiare, ma in ogni attività nel mondo, quando è tecnica, il come è un aspetto. L'aspetto più importante è il perché. Se non sai il perché, puoi copiare quello che vuoi, ma è meglio restare con quello che capisci".

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Con umiltà ha aggiunto: "Copiamo anche noi alcune cose. E potremmo copiare la cosa sbagliata, ma tu ti ispiri anche in base a ciò che vedi dagli altri. È come un effetto Darwin. Vedi qualcosa dagli altri, aggiungi un'altra idea e sviluppi e fai crescere il tuo concetto, i tuoi punti di forza e le tue capacità".

E soprattutto ha ribadito chiaro e tondo il concetto: "Ma se copi solo per il gusto di copiare, non funziona. Devi avere le conoscenze e anche ciò che vuoi ottenere. Se non hai lo stesso obiettivo d'oro delle caratteristiche, non porta a nulla. Il dominio dipende anche da quello che hanno fatto gli altri. Forse gli altri hanno commesso degli errori nello sviluppo della loro macchina. La dominanza dipende molto anche dagli altri, direi. Abbiamo fatto un buon lavoro, ma abbiamo ampi margini di miglioramento".

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