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Perché la Formula 1 vuole abolire le prove libere: la nuova idea di GP che non piace ai team

L’idea lanciata dal Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali di cancellare le prove libere nei Gran Premi della F1 ha suscitato grande dibattito: ecco perché Liberty Media pensa ad un nuovo format senza più libere che però troverà una dura opposizione da parte dei team del Circus e anche da parte degli appassionati di automobilismo.
A cura di Michele Mazzeo
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La Formula 1 vuole stravolgere nuovamente il format dei weekend di gara. Il progetto è quello di rendere spettacolare e avvincente il Gran Premio fin dal venerdì con qualcosa in palio (punti o posizioni in griglia) ogni qualvolta i piloti scendono in pista. In questo senso si legge l'istituzione della Sprint Race (per ora solo in sei delle 23 tappe in calendario) e l'ultima provocazione lanciata dal Ceo della F1 Stefano Domenicali riguardo alla volontà di abolire (o quantomeno ridurre) le sessioni di prove libere.

Le parole del numero uno del Circus rilasciate all'emittente portoghese SportTV in occasione del primo round del mondiale 2023 della MotoGP non fanno altro che confermare la volontà di spettacolarizzare ulteriormente uno sport che sta vivendo il suo momento d'oro dal punto di vista della popolarità e che dunque può ancora crescere (e generare ancora più profitti): "Sono un sostenitore della cancellazione delle sessioni di prove libere, che sono di grande utilità per gli ingegneri ma che non piacciono al pubblico" ha difatti detto Domenicali a Portimao lasciando intendere che vi siano delle riflessioni in atto sul tema nella governance della Formula 1. Una cosa che però non sorprende chi ha seguito l'evoluzione della F1 da quando la proprietà è passata nelle mani di Liberty Media.

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Non è infatti la prima volta che si parla della possibile abolizione delle prove libere nei Gran Premi di F1 tanto che qualche tempo fa erano già state formulate anche diverse ipotesi per la sostituzione di quest'ultime. La più gettonata sarebbe quella che prevede l'istituzione di una gara a griglia invertita rispetto all'ordine d'arrivo della gara precedente al venerdì. Con il nuovo format del weekend che dunque si aprirebbe con l'unica sessione di prove libere superstite (per la quale si pensava anche di prevedere l'assegnazioni di punti iridati ai tre piloti che facciano segnare i migliori tempi) che farebbe da antipasto alla gara a griglia invertita in programma al venerdì pomeriggio, proseguirebbe poi al sabato mattina con le qualifiche (Q1, Q2 e Q3) per la Sprint Race di scena al sabato pomeriggio e si concluderebbe con la tradizionale gara della domenica.

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In questo modo, secondo Liberty Media, si catalizzerebbe l'interesse degli spettatori fin dal venerdì mattina. Ovviamente questo è un progetto a lungo termine che appare quasi impossibile realizzare. L'eliminazione delle prove sessioni di prove libere dai weekend di gara della Formula 1 infatti troverebbe una strenua opposizione da parte dei team, dei piloti e anche di gran parte degli appassionati. Non potendo più fare test privati con le monoposto con cui si corre il Mondiale F1 difatti le prove libere hanno assunto un ruolo determinante nel lavoro sulla vettura da parte dei team: sono le uniche occasioni per trovare il giusto assetto su quella pista in vista delle qualifiche e della gara e sono anche le uniche occasioni per testare in pista sviluppi, evoluzioni o soluzioni alternative fin lì testate solo con le simulazioni in galleria del vento. E se si pensa al fatto che le scuderie hanno ostracizzato prima l'introduzione della sola Gara Sprint in tre GP e poi il passaggio da tre a sei Sprint Race stagionali, appare ad oggi molto complicato che la Commission F1 possa avallare che la Sprint Race vada in scena ad ogni Gran Premio e, praticamente impossibile, che accetti l'inserimento di un'altra gara al venerdì con l'abolizione delle prove libere.

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E, per quanto possa apparire strano, anche il pubblico potrebbe non apprezzare quel format a cui aspira Liberty Media per i weekend dei Gran Premi di Formula 1. L'abolizione delle prove libere infatti, non permettendo ai team di lavorare su assetto, sviluppi e potenziali soluzioni migliorative delle proprie monoposto, ridurrebbe sensibilmente il livello prestazionale delle vetture, cosa che non sarebbe di certo ben accolta in quello che dovrebbe essere il gotha dell'automobilismo, cioè uno sport in cui le prestazioni delle macchine e le sfide tra i costruttori contano tanto quanto (se non di più) rispetto ai duelli tra i singoli piloti.

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