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Perché la FIA ha aperto un’indagine su Toto Wolff e sua moglie Susie e cosa potrebbe succedere in F1

L’indagine aperta dalla FIA nei confronti di Toto Wolff e sua moglie Susie Wolff potrebbe avere delle conseguenze dirette e forti su tutto il mondo della Formula 1.
A cura di Alessio Morra
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La Formula 1 in questi ultimi giorni è tornata con prepotenza in copertina a causa dell'indagine della FIA ai danni di Toto Wolff e di sua moglie Susie Wolff a causa di un presunto conflitto di interessi. Al centro delle indagini ci sarebbe uno scambio di informazioni riservate. Toto è il team principal e co-proprietario della Mercedes, Susie invece è da circa un anno la direttrice della F1 Academy. Il caso è grosso. La Mercedes naturalmente è scesa al fianco di Wolff, ma sono soprattutto tutte le altre scuderie si sono schierate contro la FIA.

L’indagine Fia su Toto Wolff dopo le rivelazioni di Business F1

Pochi giorni dopo il termine del Mondiale di Formula 1 del 2023, una rivista tedesca, Business F1, ha scritto che a breve sarebbe stata aperta un'indagine all'interno del circus iridato. In quell'articolo era scritto che i responsabili di alcuni team di Formula 1 avevano espresso preoccupazione su un presunto scambio di informazioni tra Toto Wolff e la moglie Susie Wolff.

Martedì scorso è arrivato il comunicato ufficiale della FIA, che ha annunciato l'indagine con questo comunicato, nel quale non vengono fatti i nomi dei Wolff, ma che però sono comunque scontati: "La FIA è a conoscenza delle speculazioni dei media, incentrate sull’accusa di diffusioni di informazioni di natura confidenziale trasmesse ad un responsabile di un team di F1 da parte di una persona della FOM. Il Dipartimento di Conformità sta esaminando la questione". 

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La difesa di Susie Wolff

Con quel comunicato oltre all'indagine sono partite le polemiche che hanno coinvolto non solo il team Mercedes e Susie Wolff, ma tutto il mondo della Formula 1. La direttrice della F1 Academy ha voluto rispondere alle accuse, si è difesa, si è professata innocente e ha sollevato dubbi sui motivi per i quali la FIA avrebbe aperto l'inchiesta per conflitto d'interessi ed ha parlato di misoginia. Queste le parole dell'ex pilota: "Sono profondamente offesa ma purtroppo non sorpresa dalle accuse pubbliche che sono state fatte. È scoraggiante che la mia integrità venga messa in discussione in questo modo, soprattutto quando sembra essere radicata in un comportamento intimidatorio e misogino e focalizzata sul mio stato civile piuttosto che sulle mie capacità.

Nel corso della mia carriera nel motorsport, ho incontrato e superato numerosi ostacoli e mi rifiuto di lasciare che queste accuse infondate mettano in ombra la mia dedizione e passione per la F1 Academy. Come donna in questo sport, ho affrontato la mia giusta dose di sfide, ma il mio impegno per abbattere le barriere e spianare la strada al successo delle generazioni future rimane irremovibile. Nei termini più forti possibili, respingo queste accuse". 

La reazione di Mercedes

La Mercedes subito dopo l'apertura ufficiale dell'indagine, pur non essendoci il nome di Toto Wolff, sui propri profili social ha preso le difese del team principal e ha garantito sull'integrità dell'imprenditore austriaco: "Prendiamo atto della dichiarazione pubblica rilasciata dalla Federazione, che non è stata condivisa con noi in anticipo. Siamo assolutamente convinti che le accuse siano errate e disponiamo di processi e procedure solide che garantiscono la separazione delle informazioni e delle responsabilità in caso di potenziali conflitti di interesse. Siamo certi che nessun membro del nostro team abbia effettuato comunicazioni non autorizzate a nessun responsabile di team e desideriamo mettere in guardia chiunque dal muovere accuse imprudenti e gravi, prive di fondamento". 

Formula 1 e team contro la FIA

Subito dopo l'annuncio dell'avvio dell'indagine le altre nove scuderie di Formula 1 in modo massiccio si sono mosse e in blocco hanno preso le parti di Wolff, e hanno ripetuto il gesto anche poche ore dopo quando tutte gli altri team – inclusi Red Bull e Ferrari – hanno pubblicato lo stesso messaggio sui social: "Possiamo confermare di non aver presentato alcun reclamo alla FIA in merito all'accusa di informazioni di natura riservata scambiate tra un Team Principal di F1 e un membro dello staff della FOM. Siamo lieti e orgogliosi di supportare la F1 Academy e il suo amministratore delegato attraverso il nostro impegno a sponsorizzare un concorrente con le nostre livree a partire dalla prossima stagione". 

Red Bull, Ferrari, McLaren, Alpine, Haas, Alfa Romeo, Williams, Alpha Tauri e Aston Martin così facendo dichiarano ufficialmente di non aver in alcun modo posto reclami alla FIA.

Cosa potrebbe succedere tra FIA e F1

Difficile capire cosa potrà succedere. Intanto c'è da capire come procederà l'indagine della FIA, se verranno trovate le prove dell'eventuale colpevolezza dei Wolff. Di sicuro c'è un braccio di ferro forte tra F1 (governata da Liberty Media) e la FIA. Ben Sulayem potrebbe fare un passo indietro e tutti scivolerebbe via. Ma se il presidente FIA lo facesse il passo indietro perderebbe autorevolezza. Se invece si arriverà allo scontro, il timore è quello che andando fino in fondo la Formula 1 potrebbe provare il colpo di mano e potrebbe cercare di rompere con la FIA e organizzarsi da sola il campionato, cosa però tutt'altro che agevole, per decine di motivi.

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